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Autore Topic: il Cubo dei cessi  (Letto 134062 volte)
ciocchetto
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« Risposta #90 il: Maggio 25, 2011, 14:44:35 »

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Io invece le rimetto xchè rendono benissimo l'idea! Di vomitoso infatti qui c'è  il tuo fatto di essere spudoratamente di parte e spero che riceverai una risposta per le rime dal destinatario delle tua mail di "protesta" ("oddio...che pauuuuuuuuuuura!!!"...avranno esclamato leggendola!), visto che ritieni di capirne più di loro e dai loro dell'incompetente, dato che il progetto è stato naturalmente già approvato.
Ribadisco: CHE POCHEZZA DI ARGOMENTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII


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Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti

Capisco che leggere Gramsci potrebbe essere al di sopra delle tue capacità, ma essere di parte non è un reato, anzi è un valore per il dialogo. Tu di argomenti, nei tuoi 10 post scarsi (per quantità e contenuti) finora hai mostrato solo insulti e insofferenza nei confronti di chi la pensa diversamente.
Quanto alla mail alla Sopraintendenza, ho chiesto solo spiegazioni, non sono così presuntuoso da pensare di essere dalla parte della ragione, come vedo credete di essere in tanti, tutti rigorosamente anonimi. Se mi risponderanno, perché ho il forte sospetto che la mail non avrà alcuna risposta, non avrò problemi a pubblicarla.
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« Risposta #91 il: Maggio 25, 2011, 16:24:57 »

Quanto alla mail alla Sopraintendenza, ho chiesto solo spiegazioni, non sono così presuntuoso da pensare di essere dalla parte della ragione, come vedo credete di essere in tanti, tutti rigorosamente anonimi. Se mi risponderanno, perché ho il forte sospetto che la mail non avrà alcuna risposta, non avrò problemi a pubblicarla.

Se non hanno l'inoltra automatico nel cestino va già bene 

Nessuno mi ha saputo dire se sono state fatte valutazioni costi/benefici per quest'opera: ora qualcuno sarà indicarmi come la presenza di un Info Point possa favorire le attività sopra indicate. Con dei pannelli multitouch che indichi il percorso più pianeggiante per la Voltarella?

Ad Utopilandia abbiamo approfittato dell'offerta sul Kinect della Microsoft. Vogliamo vedere cosa ci si riesce a fare.

Se risulta utilizzabile si potrebbe evitare l'acquisto dei costosissimi multitouch in favore di hardware più alla mano, magari vi farò sapere 

P.S. per chi lavora attualmente all' Info Point: se vi dovessero avanzare due molazze di cemento, svuotatele dentro la fontana, vi autorizzo io.

 
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A proposito di mancanza di informazioni: [omissis] quello col "nick" strano ha detto che è tipico in comune che i portici rimangano liberi [cit.].
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« Risposta #92 il: Maggio 25, 2011, 16:29:52 »

nessuno però ha ancora detto che il CUBO è bello esteticamente e che arricchisce la visuale sulla porta Magenta, sulle mura e sulla torre della Rocca Farnese....
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« Risposta #93 il: Maggio 25, 2011, 17:28:20 »

Ne parlano anche su Viterbo Oggi...

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« Risposta #94 il: Maggio 25, 2011, 17:54:35 »

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Io invece le rimetto xchè rendono benissimo l'idea! Di vomitoso infatti qui c'è  il tuo fatto di essere spudoratamente di parte e spero che riceverai una risposta per le rime dal destinatario delle tua mail di "protesta" ("oddio...che pauuuuuuuuuuura!!!"...avranno esclamato leggendola!), visto che ritieni di capirne più di loro e dai loro dell'incompetente, dato che il progetto è stato naturalmente già approvato.
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Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?

Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime.

Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti

Capisco che leggere Gramsci potrebbe essere al di sopra delle tue capacità, ma essere di parte non è un reato, anzi è un valore per il dialogo. Tu di argomenti, nei tuoi 10 post scarsi (per quantità e contenuti) finora hai mostrato solo insulti e insofferenza nei confronti di chi la pensa diversamente.
Quanto alla mail alla Sopraintendenza, ho chiesto solo spiegazioni, non sono così presuntuoso da pensare di essere dalla parte della ragione, come vedo credete di essere in tanti, tutti rigorosamente anonimi. Se mi risponderanno, perché ho il forte sospetto che la mail non avrà alcuna risposta, non avrò problemi a pubblicarla.

Essere di parte non è reato....
ma l'eccesso di partigianeria può condurre a: parzialità, favoritismo, favoreggiamento, faziosità, inequità, ingiustizia, nepotismo, partitismo, settarismo.
Per contro avremo invece: equilibrio, giustizia, serenità, obiettività disinteresse, oggettività
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« Risposta #95 il: Maggio 25, 2011, 20:12:22 »

Essere di parte non è reato....
ma l'eccesso di partigianeria può condurre a: parzialità, favoritismo, favoreggiamento, faziosità, inequità, ingiustizia, nepotismo, partitismo, settarismo.

Gli eccessi sono sempre un male. Anche quello di menefreghismo.

Per contro avremo invece: equilibrio, giustizia, serenità, obiettività disinteresse, oggettività

Per contro *quando*, esattamente? Senza una sana contrapposizione e immersi nell'indifferenza si finisce sempre male: ad una dittatura, ad esempio, oppure, come ha ben raccontato Marco Paolini in Ausmertzen*, in cose ben più terribili. Una cura c'è: iniziando a smettere a lasciar correre.

* Se hai tre ore di tempo e non l'hai già visto quando è andato in onda, guardatelo in streaming dal link che ti ho indicato, ne vale la pena, e fa riflettere sui danni a cui può condurre il girarsi dall'altra parte.
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« Risposta #96 il: Maggio 25, 2011, 20:28:46 »

Io sinceramente ancora non ho visto tutta questa visuale ostacolata dal cosiddetto cubo.. vorrei sapere da tutti questi fantomatici esperti in materia di estetica ed urbanistica se fosse stato meglio lasciarci dei cessi che puzzano come fogne oppure realizzarci qualcosa di nuovo.. che tra l'altro potrebbe anche far lavorare qualcuno..Secondo me riqualificare dei luoghi come quello che era presente prima è un bene per il paese.. e troppo ci sarebbe da lavorare! 
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« Risposta #97 il: Maggio 25, 2011, 21:46:24 »

Questa mattina sono passato dopo parecchio tempo e con calma davanti al "cubo dei cessi".
L'ho guardato da tutte le parti e sono giunto alla conclusione che quel cubo è una cosa orrenda.
Copre la visuale sia della porta che delle mura e la torre.
E' completamente avulso dal contesto. Un cubo in cemento armato posto a pochi metri dalle mura e dalla torre in tufo e a una porta del settecento in pietra nera.  Potrei essere d'accordo sulla sistemazione di quell'angolo di Valentano, ma sono in completo disaccordo per quel cubo, è un vero obbrobrio, è un insulto alla storia di quel luogo.
Proporrei all'Amministrazione Comunale di far spostare quell'orrendo orpello, tra l'altro costato diverse centinaia di euro; per indicare un info point ci sono modi meno invadenti e più consoni al luogo.
Anche perchè se dovesse fare la fine del muro di Largo Haltwhistle e St Méen-Le Grand confinante con  piazzale Diaz il cui rivestimento sta crollando pezzo a pezzo, questa volte cadrebbe sulla testa dei valentanesi
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« Risposta #98 il: Maggio 25, 2011, 21:48:15 »

Questa mattina sono passato dopo parecchio tempo e con calma davanti al "cubo dei cessi".
L'ho guardato da tutte le parti e sono giunto alla conclusione che quel cubo è una cosa orrenda.


il cubo come lo giri lo giri :-)
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« Risposta #99 il: Maggio 25, 2011, 22:02:31 »

vorrei sapere da tutti questi fantomatici esperti in materia di estetica ed urbanistica se fosse stato meglio lasciarci dei cessi che puzzano come fogne oppure realizzarci qualcosa di nuovo..

Ma una buona vecchia e sana mezza misura no, eh...
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« Risposta #100 il: Maggio 25, 2011, 22:19:18 »

   
non c'è cittadino di questo paese che ha mai rimpianto i cessi ,non continuate cho sta diridea........a chi il cubo non gli ostacola la visuale sarà ora che va da un buon oculista,3000 abitanti dicono no.... na decina di grandi esperti che gli piace tutto l'abbiamo rimediati  """sissignoralamarchesa"""  me sa che sete un po' pochi
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« Risposta #101 il: Maggio 26, 2011, 11:44:44 »

Ciao Valentanesi, 
Mi piace molto questo nuovo immobile sia perchè è talmente pulito come forma e
architettura, sia  perchè mi piace l'idea che la Pro Loco possa avere una
vetrina per dare informazioni ai turisti. Tutt'altra cosa che i vecchi
gabinetti! Inoltre un piccolo giardino al posto di due vecchie panchine mi
sembra una bella riqualificazione.
Il tutto si inserisce con il contesto, specie con le mura civiche e la Rocca
Farnese. Il rivestimento in tufo non è casuale. Nella fioriera in aggetto verrà
piantato un albero rinascimentale.
Peccato che che chi non ha competenza per valutare non sa aspettare per vedere
l'opera  finita: finora non ha capito...un cubo! 
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« Risposta #102 il: Maggio 26, 2011, 12:00:15 »

Peccato che che chi non ha competenza per valutare non sa aspettare per vedere
l'opera  finita: finora non ha capito...un cubo! 

Donne! E' arrivato il competente! 

Primo post anche per te, eh?
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« Risposta #103 il: Maggio 26, 2011, 12:04:32 »

Essere di parte non è reato....
ma l'eccesso di partigianeria può condurre a: parzialità, favoritismo, favoreggiamento, faziosità, inequità, ingiustizia, nepotismo, partitismo, settarismo.

Gli eccessi sono sempre un male. Anche quello di menefreghismo.

Per contro avremo invece: equilibrio, giustizia, serenità, obiettività disinteresse, oggettività

Per contro *quando*, esattamente? Senza una sana contrapposizione e immersi nell'indifferenza si finisce sempre male: ad una dittatura, ad esempio, oppure, come ha ben raccontato Marco Paolini in Ausmertzen*, in cose ben più terribili. Una cura c'è: iniziando a smettere a lasciar correre.

* Se hai tre ore di tempo e non l'hai già visto quando è andato in onda, guardatelo in streaming dal link che ti ho indicato, ne vale la pena, e fa riflettere sui danni a cui può condurre il girarsi dall'altra parte.

A me sembra che le dittature siano nate sulla spinta di movimenti di massa molto “partigiani” e poco “indifferenti” (vedi fascismo e comunismo).
Inoltre se parliamo di “indifferenza” noi italiani per troppi anni siamo rimasti indifferenti a episodi storici di notevole portata (vedi gli eccidi perpetrati dal generale Tito subito dopo la seconda guerra mondiale nei confronti di molti italiani e della sotterranea guerra civile del nord Italia dove i comunisti “partigiani” hanno ucciso, vendicandosi, altri italiani che si erano o meno macchiati di efferatezze).
A tale proposito se hai tre o quattro giorni di tempo leggiti (se non l’hai già fatto) tutti i libri di Pansa su l’argomento.
E comunque sulla bellezza e sull’antieconomicità del “cubo” questo argomento non c’entra nulla (oppure si a seconda di come lo interpreti).
Ciao ciao
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« Risposta #104 il: Maggio 26, 2011, 12:23:25 »

A me sembra che le dittature siano nate sulla spinta di movimenti di massa molto “partigiani” e poco “indifferenti” (vedi fascismo e comunismo).

Ti sbagli: le dittature, come quella fascista in Italia o quella nazionalsocialista in Germania, sono nate sì dalla partigianeria di pochi, ma dalla totale indifferenza del resto della popolazione. Il comunismo, laddove ha prodotto dittature, invece ha avuto una larga base popolare in cui poi un'oligarchia ha preso il sopravvento.

Inoltre se parliamo di “indifferenza” noi italiani per troppi anni siamo rimasti indifferenti a episodi storici di notevole portata (vedi gli eccidi perpetrati dal generale Tito subito dopo la seconda guerra mondiale nei confronti di molti italiani e della sotterranea guerra civile del nord Italia dove i comunisti “partigiani” hanno ucciso, vendicandosi, altri italiani che si erano o meno macchiati di efferatezze).

Dei ventidue anni di dittatura con soprusi di ogni genere da parte dei fascisti non vogliamo ricorda nulla? Anche durante il fascismo l'indifferenza di buona parte della popolazione ha contribuito a rendere sempre peggiore la situazione, fino a sfociare nella demenza totale dell'entrata in guerra.

A tale proposito se hai tre o quattro giorni di tempo leggiti (se non l’hai già fatto) tutti i libri di Pansa su l’argomento.

Tra gli ultimi ho letto questi: "I vinti non dimenticano", "Il sangue dei vinti" e "I gendarmi della memoria", visto che li regalavo a mio padre che invece li trovava estremamente noiosi. Interessanti punti di vista, ma parziali (non partigiani) e pieni di riferimenti a vicende effettivamente poco note. Rimango dell'idea che l'Italia deve chiudere i conti col passato, in particolare quello che riguarda la guerra civile del dopo 8 settembre, ma anche che non si possono considerare le due parti in causa sullo stesso piano: per me i repubblichini non possono essere considerati sullo stesso piano dei partigiani del CNL.

E comunque sulla bellezza e sull’antieconomicità del “cubo” questo argomento non c’entra nulla (oppure si a seconda di come lo interpreti).
Ciao ciao

Secondo me non c'entra niente, tranne per il fatto che (suppongo) rimarremo di idee diverse a riguardo.

P.S. Ma a te il cubo piace o no?
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