Caro Ciocchetto,
approvo la tua idea!!
A volte però l'edificazione è propedeutica allo svolgimento di attività.
Certo lo sviluppo selvaggio dei "metri cubi" non ha senso.
Lo sviluppo "finalizzato" ha senso.
Quello che nessuno dice (parlo in generale vedendo quello che avviene un po' da tutte le parti) è che un paese che si espande costa di + in maniera esponenziale. La tendenza purtroppo è un aumento delle superfici (e delle distanze) senza un corrispondente aumento delle abitazioni. Se un centro storico, per fare un esempio, contiene 1000 case e costa 1 milione; un paese espanso (villette e zone residenziali più o meno amene) contiene 2000 case ma non costa 2 milioni, ma 20. Spero di aver reso l'idea di come un agglomerato espanso in prospettiva non riesce a mantenersi con gli introiti fiscali, che aumentano in maniera infinitesimale rispetto ai costi derivanti dall'espansione (urbanizzazione, manutenzioni, strade, illuminazioni, fogne).
E quello che capisco sempre meno è il perché del fatto che un animale sociale (l'uomo), che per natura vive in branco, abbia sempre più la tendenza a diventare lupo della steppa (che cerca le zone amene e con meno gente intorno).
A livello generale è questo uno dei motivi di crisi economica degli enti locali, che hanno sempre meno risorse, ma soprattutto sempre maggiori costi. Finora hanno un po' supplito abbandonando a se stessi i centri storici (o facendo finanziare le opere di recupero alla CEE). Ma è una soluzione che può durare se non si inverte la tendenza? Ma è anche un depauperamento dell'economia dei nuclei familiari, sempre più autocostretti a spendere in case di cui utilizzano solo una parte, benzina per spostarsi, auto sempre più ingombranti e così via. Insomma è la società che stiamo costruendo che non va molto bene (non sono il solo a dirlo: in Europa ci guardano tutti u n po' "strano")