Pubbliche non esistono. Le assicurazioni private vendono una serie di prodotti tra cui la polizza salute che ha un costo crescente con l'aumento dell'età, che non copre patologie già esistenti al momento della stipula, che consente alla compagnia unilateralmente di scaricare il paziente assicurato alla prima patologia, che chiamano 'sinistro'. È questo che vogliamo per la nostra salute?
Tendi sempre a mettere troppa carne al fuoco e a confondere il discorso.
In tre righe hai parlato di:
1) pubblico vs privato
2) statalismo vs liberismo
3) sistema assicurativo nel comparto salute
4) Sistema americano vs sistema italiano.
Se fai così la gente non capisce ed è anche molto difficile ribattere non per mancanza di argomenti ma perchè la risposta diventerebbe lunga e le persone dei forum non amano disquisizioni che siano più lunghe di 8/10 righe.
Chiedo venia ai lettori quindi per la lunghezza ma non è colpa mia, cerco di essere breve.
Mi sembra di parlare italiano.
1) e 2) ci vorrebbe un manuale. Già abbiamo Keynes contro Hayek, Von Mises contro Minsky, Rothbard contro Sraffa, Schumpeter vs Friedman, Kalecki Vs Graziani Vs Huerta de Soto ecc. non penso che tu sia all'altezza di questi persone (ed io non sarei capace nemmeno di aprire bocca davanti a questi mostri sacri). Ti invito a leggerti quanto scritto da questi economisti.
3) non conosco nello specifico il mercato assicurativo nella salute pubblica ma di certo sarà azzoppato e scarsamente concorrenziale.
4) Dove ho scritto che il sistema americano è migliore di quello Italiano?
Sul concetto che le assicurazioni sono inefficiente non dipende certo dal fatto che siano private (anzi) ma che poco trasparenti e scarsamente concorrenziali (basta vedere la recente fusione Unipol- FonSai (Fondiaria, Sai, Milano assicurazioni, ecc ma dove è l'antitrust???)).
Non mi sembra che il libero mercato in Italia sotto questo punto di vista sia particolarmente sviluppato ( e non lo ho detto io, ma un "ultra liberista" come Bersani!)
L'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha premiato la qualità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano mettendola al secondo posto a livello mondiale (dopo la Francia).
Infine.
Ho ribadito che le risorse messe a disposizione per il SSN, secondo dati OECD, sono basse rispetto agli altri paesi.
Il problema, secondo il mio punto di vista è la politicizzazione e il clientelismo. Questi due aspetti devono essere eliminati con riforme incisive.
In base allo studio del Forum Ambrosetti appare chiaro che:
1) la piramide demografica dell'età si andrà a modificare comportando un maggior numero di persone che non lavorano che andranno a gravare su un minor numero di lavoratori
2) la congiuntura economica non è delle migliori (anche se l'FMI e L'OECD un piccolo spiraglio di luce lo vedono)
3) il sistema attuale (di cui ribadisco la qualità) non può essere sostenuto nel lungo periodo.
Quindi per fare in modo che tutti, in maggior modo gli indigenti e le persone a basso reddito, possano usufruire di un SSN come quello attuale (se non migliore) bisogna rivederlo, renderlo adeguato, diminuire ancora di più le inefficienze ecc.
Tra rivedere e cancellare mi sembra che ci sia un abisso.
Ti lascio con un bellissima frase Kettering "Tutti dovremmo preoccuparci del futuro, perché la dobbiamo passare il resto della nostra vita"