La caduta tendenziale è un fatto matematico
Tutt'al più puoi dire che è un'ipotesi economica.....
Da Wikipedia L'enciclopedia libera:
Con caduta tendenziale del saggio di profitto Karl Marx ne Il Capitale identificò quel fenomeno secondo cui l'aumento progressivo degli investimenti sui macchinari a scapito degli investimenti sui salari avrebbe prodotto come risultato tendenziale del processo produttivo un saggio di profitto sempre minore.
Marx giunse a questa conclusione sulla base della teoria del valore: essendo il capitale sotto forma di salari (capitale variabile) ad essere l'unica fonte di plusvalore, l’aumento della composizione organica del capitale riferita agli investimenti sulle macchine e sul continuo aggiornamento tecnologico (capitale costante) avrebbe dato come risultato del processo produttivo dei profitti progressivamente decrescenti in proporzione agli investimenti complessivi.
Possiamo solo assistere alla finestra all'evoluzione del capitalismo e subirne le conseguenze. E' l'evoluzione naturale del capitalismo. Marx proponeva una rivoluzione, noi possiamo scegliare di stare a guardare. Il tasso di profitto scende da solo. Noi possiamo solo dire se sia meglio stare a guardare la nostra fine o fare la rivoluzione (e rovinarci cmq)
L 'ipotesi di Marx si basa sul plus valore generato dalla forza lavoro (Valore-lavoro concetto ripreso anche da Sraffa in Italia) non considerando il fattore imprenditoriale e vedendo nel progresso tecnico la causa della diminuzione dell'utilizzo della forza lavoro.
In parole povere più c'è lavoro manuale su un bene più vale meno lavoro manuale c'è meno quel bene vale. Si basa quindi su una "piccola" evoluzione del mercato del baratto senza avere una conoscienza della teoria della moneta.
Tale concetto è stato dimostrato infondata già da Sraffa nel 1960 in quanto nella teoria di Marx
- non è possibile individuare una legge che determini simultaneamente il salario ed il saggio del profitto (come remunerazioni, rispettivamente, del lavoro e del capitale), in quanto:
- il saggio del profitto può essere determinato solo fissando il salario (o viceversa);
- non è possibile misurare il capitale senza determinare anche i prezzi (compreso il profitto), quindi non è possibile calcolare il profitto sulla base del valore del capitale (come sua remunerazione);
- non si può assumere che, all'aumentare del salario, il lavoro venga sostituito dal capitale, in quanto il valore del capitale dipende dalla durata dell'investimento iniziale; considerando capitali di diversa durata, può ben succedere che si preferisca sostituire capitale con lavoro anche se i salari aumentano (cosiddetto "ritorno delle tecniche"); ne segue che non è possibile attribuire la disoccupazione all'aumento dei salari, come se si trattasse di minore domanda di un fattore di produzione il cui prezzo è aumentato.
Marx vede l'imprenditore come uno sfruttatore (Padrone) del plus valore generato dal lavoro operaio che secondo l'unico è l'unico apporto nella produzione di un bene. Cosa falsissima.
Queste teorie sono sorpassate, basati su presupposti sbagliati e senza un vera base scientifico-economica.