Leggo un articolo su "L'Espresso", in cui si parla di economia abbinata ad internet: più in dettaglio di come alcune aziende che hanno investito pesantemente in tutta la tecnologia necessaria per garantire quello che oggi viene sintetizzato come "web 2.0" (ossia largo ai contenuti, per la forma ci pensano piattaforme consolidate con interfacce unificate e possibilmente alla portata di tutti) sembra stiano ripensando le loro strategie a riguardo, in virtù dello scarso ritorno economico che rilevano dalle aperture di nuovi portali o di siti che al di là dell'indiscusso successo di pubblico (come ad esempio youtube), non portano i rientri economici sperati.
L'articolo liquida la questione in modo molto veloce, dicendo in sostanza che gli investitori su questa nuova frontiera hanno sopravvalutato le potenzialità, nella speranza di bissare il successo avuto da google negli anni scorsi; secondo me 'è qualcosa di più (o meglio, di meno...
).
Il motivo dello scarso successo del modello economico è la stessa causa del suo successo: l'apertura al grande pubblico, che ora non è più solo spettatore pagante, ma partecipa come attore principale.
In fondo basta guardare cosa gira sui siti dedicati a blog, o anche su youtube stesso: c'è tanta gente che posta testi, immagini, filmati, brani musicali: purtroppo quello che manca è la Qualità (con la Q maiuscola, intesa come viene intesa nel libro di Robert Pirsig "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta", che vi consiglio caldamente), ossia c'è tanta gente che scrive, poca che ha qualcosa di originale da dire, e ancor meno che lo sa fare. Ecco perché i blog di blogspot o di splinder pullulano di testi privi di ogni contenuto, spesso scopiazzati e senza l'aggiunta di alcun commento personale, oppure scendono sul pecoreccio più pesante (la galleria più vista di splinder si chiama La Loggia dei Guardoni, che non credo abbia bisogno di ulteriore spiegazione), che pur attirando tante persone alla lunga annoiano. Insomma la grossa novità del web 2.0, la possibilità data agli utenti di creare contenuti, è a mio avviso al momento il suo peggior limite.