In quest'ultimo periodo sono intrippato (nel senso di essere "in trip") per questo gruppo inglese che riprende in chiave moderna lo stile musicale dei primi Pink Floyd. La scelta del termine "trip" è quanto mai azzeccata, perché le sonorità che si trovano nei loro dischi sono dei veri e propri viaggi psichedelici, col vantaggio di non dover ricorrere però a pericolosi additivi "chimici".
Mente e motore del gruppo è il chitarrista Steve Wilson, a cui si aggiungono l'ex-Japan Richard Barbieri e il batterista-fenomeno Gavin Harrison (molto noto in Italia per aver suonato in molti dischi di cantautori nostrani, da Baglioni a Battiato).
I loro dischi sono zeppi di sonorità sospese, a volte violente, ma tutte molto suggestive. Per iniziare vi consiglio i loro dischi più recenti (che sono un po' più accessibili per orecchie non "allenate"), come "In absentia" o "Deadwing", ma i loro miglior dischi sono "The sky moves sideways", "Signify" e "Stupid dream", ma soprattutto il loro live registrato a Roma, "Coma divine", insieme alla sintesi musicale di un viaggio in acido, "Voyage 34".
Canzoni sciolte da ascoltare assolutamente: "Blackest eyes", "Heartattack in a layby" da "In absentia"; "Lazarus" e la traccia omonima da "Deadwing"; "Waiting" e "Pure narcotic" da "Stupid dream"; la bellissima "Moonloop" da "The sky moves sideways", ancora meglio nella versione live di "Coma divine"
Questo, anche per gradire, è il video della title track dell'ultimo album: