Lo avrete riconosciuto, se qualche volta nella vostra vita avete visto il film Disney "Alice nel paese delle meraviglie", tratto dall'omonimo romanzo di Lewis Carroll. Si tratta del Gatto del Cheshire, che nel film dela Disney si chiama semplicemente Stregatto, perché ha la simpatica caratteristica di scomparire lasciandosi dietro solo il sorriso.
Sono particolarmente affezionato a questo personaggio, tanto che ho usato come citazione all'inizio della mia tesi (discussa ormai la bellezza di 11 anni fa) proprio il pezzo in cui Alice, precipitata nel Paese delle Meraviglie, incontra il gatto del Cheshire. Il pezzo è questo:
"Mi vuoi dire, per favore, quale strada devo prendere per uscire di qui?"
"Dipende in gran parte da dove vuoi andare", rispose il Gatto del Cheshire.
"Non mi importa dove...", disse Alice
"Allora non importa neanche quale strada prendi", replicò il Gatto.
"...purché io arrivi da qualche parte" aggiunse Alice come spiegazione.
"Ma da qualche parte ci arrivi di sicuro" disse il Gatto "se vai avanti senza fermarti".
Alice capì che era una risposta inattaccabile e provò a fare un'altra domanda. "Che gente vive da queste parti?"
"In quella direzione" rispose il Gatto, facendo cenno con la sua rotonda zampa destra, "ci abita un Cappellaio: e in quell'altra direzione" accennando con l'altra zampa, "ci abita il Leprotto Marzolino (il Bianconiglio in alcune traduzioni, ndr). Vai da chi ti pare: sono matti tutti e due" P.S. Nella mia tesi parlavo di un particolare protocollo di routing che stava per nascere allora e che ora si usa sui grandi nodi di Internet: l'esempio di come il gatto dà le indicazioni ad Alice mi sembrava calzante.
E infine, il Gatto del Cheshire in tutto il suo splendore: