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Autore Topic: I Felceti, un quartiere che si invecchia !  (Letto 20773 volte)
luigi
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« Risposta #15 il: Settembre 28, 2013, 08:57:00 »

Intanto i Centri storici andrebbero valorizzati e non abbandonati.

Sono d'accordo ma per farlo occorrono sistemi nuovi senza affidarsi al pubblico, e ti dico che in altre città della Germania lo stanno facendo da tempo con ottimi risultati

Poi ci si dovrebbee espandere senza lasciare buchi in mezzo.
Su questo permettimi di dissentire. L'espansione "senza buchi" andrebbe valutata caso per caso. Ad esempio nel Piano Territoriale Paesaggistico Regionale del Lazio è previsto uno "stacco" tra nuovo e storico in modo da evidenziare quest'ultimo.
Secondo me è sbagliata sia l'impostazione del "no buchi" a prescindere sia quella dello "stacco" comunque e dovunque.
A Valentano ad esempio lo "stacco" è impossibile nella parte sud-est del centro urbano che ha avuto uno sviluppo soprattutto nell'800 - 900.

Su questo ci sono architetti che sanno il fatto loro di urbanistica e riqualificazione dei nuclei storici. Progetti di un certo livello sono stati proposti dall'istituto INU(di cui sono onorato di far parte) .
Poi ti potrebbero interessare anche i lavori di Capello, Cuthbert, Sellers, Corey, Nijkamp e sopratutto del prof. Camagni sul tema dell'"urban development and economy" e del "rural economy"
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skyer
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solo i vili e i mediocri conoscono la sconfitta...


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« Risposta #16 il: Settembre 28, 2013, 09:55:45 »

Comunque mi confermate una certa intolleranza verso il sentirsi parte di una comunità, preferite vivere molto privatamente e siete ottimisti di poterlo continuare a fare Smile

Mi sembra un po' una forzatura dire che siamo "intolleranti verso il sentirsi parte di una comunità" solo perché non ci piace il condominio!
Io dico solo che mi fa piacere avere il mio giardino...i miei spazi...i miei posti per il parcheggio...e non sentire quello che succede al piano di sopra o di sotto!
Ora questa diventa un'intolleranza?
Tu stai bene in condominio? Buon per te...ma non tutti devono pensarla come te!
Sulla sostenibilità dei costi, invece, se ne può parlare...anche se credo che i costi maggiori siano stati sostenuti 40 anni fa e non oggi per allungare il percorso di un autobus che porta a scuola i bambini o di un mezzo che raccoglie l'immondizia.

  dopo tutte queste chiacciere e lezione di alto buonsenso,fate un bozzo su un pezzo di carta, e descrivete dove si poteva costruire.....oppure era necessario abitare nel centro storico....chi ha scritto finora i loro genitori per primi hanno preso la palla al volo per smammare dai centri ..................mo' per la nuova generazione e tutto sbagliato........


abito anch'io in condiminio e non sento la necessità di un'altra modalità abitativa

Lo ripeto: buon per te! Ma non sei il verbo e non devono tutti accodarsi alla tua idea. Anche perché ognuno ha le sue esigenze.

  dopo tutte queste chiacciere e lezione di alto buonsenso,fate un bozzo su un pezzo di carta, e descrivete dove si poteva costruire.....oppure era necessario abitare nel centro storico....chi ha scritto finora i loro genitori per primi hanno preso la palla al volo per smammare dai centri ..................mo' per la nuova generazione e tutto sbagliato........


Intanto i Centri storici andrebbero valorizzati e non abbandonati.

Concordo. Ma non necessariamente andandoci a vivere.

@Luigi: probabilmente dal punto di vista tecnico hai anche ragione (sono profano e non mi spingo nel merito). Detto questo, si tratterebbe comunque di un errore urbanistico di 40 anni fa (che evidentemente però era permesso) e è tutt'altro discorso rispetto al "non si dovrebbe perché bisogna vivere in condominio o nel centro storico"!

Inoltre, ogni zona "residenziale" esula dai centri storici dei paesi. Qualunque realtà di questo tipo ha gli stessi vantaggi/svantaggi. Ora siamo qui a demonizzare chi vive in una villa piuttosto che in un condominio o chi ha un pezzo di giardino piuttosto che una portineria!

Cose da pazzi....ed il tutto per aver ipotizzato una navetta che facesse un servizio di trasporto due volte al giorno in paese!
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Al peggio sono abituato...è il meglio che mi spaventa!
luigi
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« Risposta #17 il: Settembre 28, 2013, 10:51:05 »


@Luigi: probabilmente dal punto di vista tecnico hai anche ragione (sono profano e non mi spingo nel merito). Detto questo, si tratterebbe comunque di un errore urbanistico di 40 anni fa (che evidentemente però era permesso) e è tutt'altro discorso rispetto al "non si dovrebbe perché bisogna vivere in condominio o nel centro storico"!

Inoltre, ogni zona "residenziale" esula dai centri storici dei paesi. Qualunque realtà di questo tipo ha gli stessi vantaggi/svantaggi. Ora siamo qui a demonizzare chi vive in una villa piuttosto che in un condominio o chi ha un pezzo di giardino piuttosto che una portineria!

Cose da pazzi....ed il tutto per aver ipotizzato una navetta che facesse un servizio di trasporto due volte al giorno in paese!
In fase di pianificazione si può anche (anzi secondo me si "deve") riqualificare e migliorare l'esistente. Non è detto che gli sbagli del passato (e che se ne dica di questo si tratta nel caso dei Felceti intra bosco) possono essere cambiati, stravolti, e da questi ottenere punti di forza e non di debolezza come ora.
Destrutturare e ristrutturare sembra un tabù a Valentano (e nella maggior parte dell'Italia) invece nei paesi Anglosassoni è la normalità.

Ti posso fare un esempio semplice fatto in altre città: da un quartiere vecchio e degradato hanno costruito un quartiere ad impatto zero in classe A+.

Esistono numerosi casi di piani di riqualificazione urbana (PRU) o anche PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) stanno riqualificando Genova (come ad esempio la parte del porto vecchio), oppure Roma o Milano tutte città che vivono anzi, convivono, con emergenze architettoniche, archeologiche, culturali e storiche senza stravolgerle ma semplicemente facendole "evolvere".
Puoi guardare un esempio qui http://w3.uniroma1.it/dematteis/index.php?option=com_content&view=article&id=61:progetti-di-riqualificazione-urbana&catid=19&Itemid=37

Ti chiedo dove è finito il piano di recupero del centro storico di Valentano???
Te lo dico io: sezione "cadaveri" piano 6 Via del Giorgione, 129 - 00147 Roma
Sulla diatriba tra condominio si condominio no non entro. Mi sembra assolutamente sterile.

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Lucullo II
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« Risposta #18 il: Settembre 28, 2013, 19:42:14 »

Comunque mi confermate una certa intolleranza verso il sentirsi parte di una comunità, preferite vivere molto privatamente e siete ottimisti di poterlo continuare a fare Smile

Mi sembra un po' una forzatura dire che siamo "intolleranti verso il sentirsi parte di una comunità" solo perché non ci piace il condominio!
Io dico solo che mi fa piacere avere il mio giardino...i miei spazi...i miei posti per il parcheggio...e non sentire quello che succede al piano di sopra o di sotto!
Ora questa diventa un'intolleranza?
Tu stai bene in condominio? Buon per te...ma non tutti devono pensarla come te!
Sulla sostenibilità dei costi, invece, se ne può parlare...anche se credo che i costi maggiori siano stati sostenuti 40 anni fa e non oggi per allungare il percorso di un autobus che porta a scuola i bambini o di un mezzo che raccoglie l'immondizia.

  dopo tutte queste chiacciere e lezione di alto buonsenso,fate un bozzo su un pezzo di carta, e descrivete dove si poteva costruire.....oppure era necessario abitare nel centro storico....chi ha scritto finora i loro genitori per primi hanno preso la palla al volo per smammare dai centri ..................mo' per la nuova generazione e tutto sbagliato........


abito anch'io in condiminio e non sento la necessità di un'altra modalità abitativa

Lo ripeto: buon per te! Ma non sei il verbo e non devono tutti accodarsi alla tua idea. Anche perché ognuno ha le sue esigenze.

  dopo tutte queste chiacciere e lezione di alto buonsenso,fate un bozzo su un pezzo di carta, e descrivete dove si poteva costruire.....oppure era necessario abitare nel centro storico....chi ha scritto finora i loro genitori per primi hanno preso la palla al volo per smammare dai centri ..................mo' per la nuova generazione e tutto sbagliato........


Intanto i Centri storici andrebbero valorizzati e non abbandonati.

Concordo. Ma non necessariamente andandoci a vivere.

@Luigi: probabilmente dal punto di vista tecnico hai anche ragione (sono profano e non mi spingo nel merito). Detto questo, si tratterebbe comunque di un errore urbanistico di 40 anni fa (che evidentemente però era permesso) e è tutt'altro discorso rispetto al "non si dovrebbe perché bisogna vivere in condominio o nel centro storico"!

Inoltre, ogni zona "residenziale" esula dai centri storici dei paesi. Qualunque realtà di questo tipo ha gli stessi vantaggi/svantaggi. Ora siamo qui a demonizzare chi vive in una villa piuttosto che in un condominio o chi ha un pezzo di giardino piuttosto che una portineria!

Cose da pazzi....ed il tutto per aver ipotizzato una navetta che facesse un servizio di trasporto due volte al giorno in paese!

Vabbè, è una forzatura. Ma evidentemente sono molto tollerante e di quello che fa il vicino non me ne può fregare di meno. Se ti concentri su altro i rumori non li senti (manco i cano dei felceti)
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Lucullo II
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« Risposta #19 il: Settembre 28, 2013, 19:57:17 »


@Luigi: probabilmente dal punto di vista tecnico hai anche ragione (sono profano e non mi spingo nel merito). Detto questo, si tratterebbe comunque di un errore urbanistico di 40 anni fa (che evidentemente però era permesso) e è tutt'altro discorso rispetto al "non si dovrebbe perché bisogna vivere in condominio o nel centro storico"!

Inoltre, ogni zona "residenziale" esula dai centri storici dei paesi. Qualunque realtà di questo tipo ha gli stessi vantaggi/svantaggi. Ora siamo qui a demonizzare chi vive in una villa piuttosto che in un condominio o chi ha un pezzo di giardino piuttosto che una portineria!

Cose da pazzi....ed il tutto per aver ipotizzato una navetta che facesse un servizio di trasporto due volte al giorno in paese!
In fase di pianificazione si può anche (anzi secondo me si "deve") riqualificare e migliorare l'esistente. Non è detto che gli sbagli del passato (e che se ne dica di questo si tratta nel caso dei Felceti intra bosco) possono essere cambiati, stravolti, e da questi ottenere punti di forza e non di debolezza come ora.
Destrutturare e ristrutturare sembra un tabù a Valentano (e nella maggior parte dell'Italia) invece nei paesi Anglosassoni è la normalità.

Ti posso fare un esempio semplice fatto in altre città: da un quartiere vecchio e degradato hanno costruito un quartiere ad impatto zero in classe A+.

Esistono numerosi casi di piani di riqualificazione urbana (PRU) o anche PRUSST (Programmi di Riqualificazione Urbana e di Sviluppo Sostenibile del Territorio) stanno riqualificando Genova (come ad esempio la parte del porto vecchio), oppure Roma o Milano tutte città che vivono anzi, convivono, con emergenze architettoniche, archeologiche, culturali e storiche senza stravolgerle ma semplicemente facendole "evolvere".
Puoi guardare un esempio qui http://w3.uniroma1.it/dematteis/index.php?option=com_content&view=article&id=61:progetti-di-riqualificazione-urbana&catid=19&Itemid=37

Ti chiedo dove è finito il piano di recupero del centro storico di Valentano???
Te lo dico io: sezione "cadaveri" piano 6 Via del Giorgione, 129 - 00147 Roma
Sulla diatriba tra condominio si condominio no non entro. Mi sembra assolutamente sterile.


Sterile anche per me. Io vivo dove mi conviene, non voglio convincere nessuno. Solo che i costi sociali alla fine ricadono su tutti e credo che le tasse andrebbero meglio diversificate in base agli sfizi che la gente si vuole togliere
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Adriano
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« Risposta #20 il: Settembre 29, 2013, 10:06:10 »

Lucullo, il problema è che tu forse consideri sfizio un punto di vista diverso 
vivere in un posto che sia di un tipo o di un altro non  è sfizio in ogni caso.
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"La vita va osservata, vissuta, documentata e tramandata, per questo la fotografia è un pezzo della vita stessa;-)."

"Odio li brodi e li minestri, abolissi la cucchiarella" (anonimo siciliano)
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« Risposta #21 il: Settembre 29, 2013, 11:21:52 »

Lucullo, il problema è che tu forse consideri sfizio un punto di vista diverso 
vivere in un posto che sia di un tipo o di un altro non  è sfizio in ogni caso.

Il problema italiano è che le tasse non coprono l'effettivo costo sociale che crea il possesso del bene. È evidente che abitare in vila ha un costo sociale ben maggiore chi chi vive in centro. E però le relative tasse sulla casa sono regolate su superati criteri catastali fatti su paramentri che non tengono conto dei costi effettivi a carico della comunità. Vorrei fosse chiaro che non ho nulla in contrario all'abitare in villa, ma sono decisamente contrario al fatto che le opere di urbanizzazione e i costi maggiori per i servizi ricadano anche su persone che costano meno alla comunità. E ovviamente non posso prendermela con chi ha fatto questa scelta abitativa, ma con gli amministratori e con chi fa le regole in generale e non considera questi aspetti. Difficile spiegarsi in poche righe su concetti complicati e spero di essere stato più chiaro
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luigi
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« Risposta #22 il: Settembre 29, 2013, 12:15:12 »

Questo è un ottimo argomento che merita approfondimento.
Tralasciamo per un attimo il problema dell'imposizione su base catastale (adottato anche dalla Germania che se non erro ha parametri del 1939)
Bisogna vedere impostare la riflessione su
-cosa tassare (mq, distanza dal centro, costi di urbanizzazione, valore della casa, numero dei bagni...)
-come tassare (imposizione fissa, progressiva, progressiva per scaglioni, marginale ..)
-quanto tassare
-quando tassare (una volta all'anno, all'acquisto, alla vendita.)
Però la maggior parte della politica si dimentica la parte più importante
Perché tassare? Ovvero per quale fine?
Buchanan diceva che le imposte possono servire per redistribuire il reddito per raggiungere l'equilibrio paretiano attraverso tasse "pigouviane" (da cui l'abusato "chi inquina paga").
Le imposte su base immobiliare non possono trascindere dalle scelte urbanistiche.
Il discorso va al di là di questo topic ma di certo la pianificazione urbanistica non è una materia per tutti. Specie per chi, senza aver fatto il benché minimo esame di urbanistica oppure un concorso abilitante (per la cronaca ho fatto piu di un esame di urbanistica e pianificazione del terriotrio e un esame ed un concorso abilitante superati entrambi) si erge a Le Corbusier de noantri (non mi riferisco di certo a Velavictor che non ha mai avuto questo modo di fare e di cui apprezzo gli spunti propositivi seppure a volte non concordano con i miei). Prof. Luigi Spaventa docet.
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« Risposta #23 il: Settembre 29, 2013, 15:17:19 »

Aggiungerei anche che certe scelte edilizie finiscono per essere irreversibili. Questo per sottolineare la responsabilità di un impegno amministrativo che viene preso troppo superficialmente e che invece coinvolge anche le generazioni future. Una responsabilità che personalmente me ne guarderei bene dal prendere
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