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Autore Topic: La chiesa è mia e faccio entrare chi mi pare.  (Letto 24171 volte)
Lucullo II
Semedelino
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« Risposta #30 il: Settembre 01, 2009, 08:55:22 »

Ho trovato questa, che può essere utile conoscere
http://www.diocesi.torino.it/argomenti/liturgia/cori_liturgia.rtf

Riporto qualche passo significativo:
"Nella scelta dei canti e delle musiche il punto fermo è, prima di tutto, la gloria di Dio: al suo servizio è ordinata la celebrazione con il suo concretarsi in diversi tipi di cultura presenti nelle singole assemblee. Occorre pertanto una buona comunicazione tra i partecipanti: non si tratta infatti di eseguire materialmente un certo programma musicale, ma di realizzare un rito significativo e spiritualmente fruttuoso. Anche i contributi musicali fanno pienamente parte della più generale preoccupazione di offrire un culto sincero a Dio.
Parola, silenzio, canto e musica sono elementi complementari e significativi della liturgia cristiana"
"Nella "Nota pastorale" i Vescovi italiani hanno indicato autorevolmente le varie caratteristiche di quei fedeli che intendono impegnarsi in un ministero a servizio delle assemblee liturgiche.
Parlando di interiore adesione a ciò che fanno, i Vescovi italiani ricordano a ogni cantore che il suo canto è prima di tutto una preghiera e, come tale, esige un profondo raccoglimento interiore e un umile atteggiamento di fronte a Dio. Questo impegno è concretamente facilitato da una buona preparazione alla liturgia: preparazione interiore, anzitutto, perché il cuore sia disposto alla preghiera; preparazione anche esteriore, in modo che cantori, strumentisti e ogni altro animatore svolgano il loro compito primariamente preoccupati del servizio di lode. Occorre evitare che un'insufficiente loro preparazione ministeriale finisca per concentrare talmente la loro attenzione sugli aspetti tecnici, da distogliere la mente e il cuore dalla preghiera comune.
L'essere "segni" della presenza del Signore in mezzo al suo popolo richiede inoltre a tutti i cantori che il loro atteggiamento interiore si manifesti, anche esteriormente, in una vita cristiana improntata all'unità di fede e di carità con la propria comunità cristiana. E poiché il servizio liturgico é una testimonianza che va continuata e confermata nella vita di ogni giorno, ogni cantore è chiamato a completare il suo servizio liturgico con un effettivo impegno nelle diverse attività in favore della comunità ecclesiale e umana".
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