Attori e cantanti, bene o male li conosciamo tutti. Pittori e scrittori sono già meno noti. Ma di fotografi, a parte Toscani e le sue foto-shock, se ne conoscono in genere pochi.
Eppure ci si sono foto e fotografie che non hanno nulla da invidiare a certi quadri di pittori famosi. Scommetto che quando risentirete parlare di Eugene Smith sarà la seconda volta. Ma penso che dopo aver visto la foto che vi propongo, che trovo particolarmente adatta alla Pasqua, difficilmente vi dimenticherete, almeno della foto.
Eugene Smith era un fotoreporter americano, piuttosto scomodo perché nei suoi reportage spesso metteva in luce verità sgradevoli da mostrare. Agli inizi degli anni settanta, Smith fece un reportage in Giappone, nella città di Minamata, trasformata in una città industriale dalla new way portata in Giappone dagli americani nel dopoguerra. L'esplosione industriale senza controllo ha portato effetti disastrosi sull'inquinamento della zona, tanto che molti abitanti hanno denunciato casi di malformazioni congenite nei nati negli anni '50 e '60. L'inquinamento da mercurio delle industrie siderurgiche americane a Minamata hanno lasciato tracce indelebili in molti giapponesi che oggi sarebbero tranquilli quarantenni o cinquantenni. La foto ne ritrae una (pensate, ha pure un nome: Tomoko Uemura), aiutata dalla madre in un'attività che per la maggior parte di noi è di routine, un bagno.
Vi propongo questa foto, piuttosto forte, perché domani è venerdì santo, giorno in cui c'è stata un'altra deposizione, e questo bagno somiglia molto alla deposizione di un Cristo, se non fosse per lo sguardo tranquillo della madre.
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