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In ricordo di Facchetti. By: Adriano

...a me era molto simpatico, anche se non sono interista...

vi invio anche il pensiero che ho scritto poco fa sul sito www.libero.it, nell'apposito forum, della pagina su di lui e che e' stato pubblicato;

ne ho scritto anche uno simile sul sito dell'Inter, ma li' non sono visibili...

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"Hai lasciato un buon ricordo..."

Sono un tifoso juventino... ma posso dire ugualmente che eri un grande campione, un grande uomo e una persona per bene... Ti ricordo quando giocavi, io ero bambino durante gli ultimi anni della Tua carriera di calciatore... mi resta il Tuo ricordo nel cuore di sportivo e una Tua foto che Ti scattai nell'albergo di Bratislava, prima di Artmedia - Inter l'anno scorso... conservo di Te un buon ricordo. Ciao Giacinto!

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questa foto che aggiungo, e' stata scattata da me, il 13 settembre 2005 a Bratislava, nell'albergo che ospitava l'Inter, prima della partita con l'Artmedia.

 
Re: In ricordo di Facchetti. By: Birillo63

Bravissimo Adriano, so che può sembrare assurdo, ma il tuo pensiero mi ha fatto venire la pelle d'oca.... Forse perchè io non parlo da tifosa, ma da persona che apprezza i buoni valori che quest'Uomo, prima che giocatore ha saputo trasmettere.
E mi unisco al tuo..CIAO GIACINTO!!!!
Re: In ricordo di Facchetti. By: Birillo63

LA LETTERA D'AADDIO DI MORATTI
Caro Cipe,
non sono riuscito a dirti quello che volevo, per paura di farti capire che il tempo era inesorabile e la malattia terribile.
Scusami, ma credo che ti debba ringraziare soprattutto per la pazienza che hai sempre avuto con me.
Per i tuoi occhi che sorridevano, fino alla fine, ai miei entusiasmi o all’ironia con cui cercavo di superare insieme a te momenti difficili.
Pochi giorni fa, pochissimi, mi parlavi con un filo di voce - e con l’espressione di chi ti vuole bene - dell’Inter, proiettando il tuo pensiero in un futuro che andava oltre le nostre povere, ignoranti, possibilità umane.
Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace.
Fantastico. Non ne era capace la tua grande dignità, non ne era capace la tua naturale onestà, la sportività intatta dal primo giorno che entrasti nell’Inter, con Herrera che ti chiamò Cipelletti, sbagliandosi, e da allora, tutti noi ti chiamiamo Cipe. Dolce, intelligente, coraggioso, riservato, lontano da ogni reazione volgare.
Grazie ancora di aver onorato l’Inter, e con lei tutti noi.

 

Massimo Moratti



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