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Autore Topic: Lettera agli elettori da parte di Ranucci Lorenzo  (Letto 26505 volte)
ciocchetto
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« Risposta #15 il: Marzo 26, 2010, 13:58:16 »

Nel leggere la tua lettera agli elettori che sintetizza il tuo progamma elettorale mi sono chiesto se l'assenza dall'Italia da quasi 2 anni mi abbia totalmente annebbiato il cervello. La prima cosa che salta agli occhi e' quando scrivi:

"difesa della tradizione cristiana"

Curioso che a livello nazionale i partiti che hanno nei loro programmi questo slogan siano rappresentati da leader pluri-divorziati e sposati in seconde nozze. Giusto per non parlare del 7° comandamento, ormai un optional per tutti i partiti...

Se venissi in Australia dove vivo e proporresti un punto del genere non solo la tua lista verrebbe esclusa immediatamente per evindenti "not politically correct" fondamenti ma rischieresti pure una denuncia per discriminazione sociale.

Sono sicuro che l'esperienza tra i canguri per te sarà positiva in tutto. Temo però che il giorno che deciderai di tornare in Italia riabituarti al nostro modus vivendi potrebbe non essere agevole... 

In ogni caso cerchiamo di capire:
....

Per il resto puoi dormire sonni tranquilli, la "difesa delle tradizioni cristiane" va ben poco oltre la presenza del crocefisso nei luoghi pubblici. L'immigrato islamico e cattivo non dà poi tanto fastidio quando raccoglie pomodori o fa il manovale in nero, in più può sempre tornare utile da sventolare come pericolosa minaccia alla sicurezz pubblica...
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« Risposta #16 il: Marzo 26, 2010, 14:08:11 »

Ormai le province laziali, in primis quella di Viterbo e Rieti, sono poco più che dormitori per lavoratori impiegati a Roma, visto che la capitale drena tutte le risorse lavorative di qualità (soprattutto laureati) togliendole alle province che non hanno risorse per offrire impieghi adeguati.
Non è una critica al tuo programma (tra l'altro non voto nemmeno a Valentano, per cui non dovrei nemmeno esprimermi), ma una critica generale a tutti i programmi che sto leggendo, sia per le candidature provinciali che regionali. Si gira attorno ai problemi SERI che hanno i cittadini (sanità, trasporti, sviluppo economico) per guardare a cose marginali e di cui ai cittadini importa fino ad un certo punto, come la difesa dei valori cristiani tanto sbandierata soprattutto dagli schieramenti di centro-destra: solo a pensare alla Lega Nord che fa del mito dei Celti una bandiera mi viene da ridere, come difensore dei valori cristiani: ma si sa, contro l'invasore musulmano la crociata fa sempre il suo bell'effetto...

P.S. Bello l'arcangelo di Castel Sant'Angelo al posto di Alberto da Giussano. Almeno l'angelo sta rinfoderando la spada: a proposito, immagino tu conosca la leggenda riguardante quell'angelo...
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« Risposta #17 il: Marzo 26, 2010, 15:12:06 »

Citazione
Turismo e agricoltura non rientrano negli punti che ho elencato e che rappresentano di massima le competenze della provincia (se vi ricordatre, la provincia era un ente destinato a essere soppreso solo pochi anni fa, poi ci hanno ripensato e le hanno assegnato qualche altra funzione). Se i due settori sono stati messi sui programmi elettorali, è solo per riempirli. AL massimo ci possono essere dei riferimenti indiretti. Es: il turismo si potrà avvantaggiare da una migliore rete viaria: la provincia farà belle le strade  e il turista sarà facilitato a capitare da queste parti. Una efficiente rete stradale provinciale potrà ridurre i costi della messa in commercio dei prodotti agricoli. Malgrado mi stia sforzando, non riesco a vedere che cos'altro si potrebbero inventare sulle due materie (sempre a livello provinciale). Per le regioni il discorso cambia e agricoltura e turismo è materia loro

Il Turismo è una delle competenze primare della amministrazione provinciale. Non a caso APT è diretta emanazione della provincia. In questi anni l'agenzia ha fatto poco e nulla per il territorio fino alla decisione di chiuderla, per non parlare del marketing del territorio, altra competenza provinciale che sembra una bestemmia ma dovrebbe essere una azione di primaria importanza.

Della difesa della tradizione cristiana personalmente non me ne frega nulla e non vedo perchè debba essere il fulcro della discussione.

Della difesa della sicurezza dei cittadini invece mi importa e come e vorrei vedere se qualcuno ha il coraggio di dire che è un falso problema per mascherarne altri. Vada a parlare con le centinaia di persone a cui hanno svaligiato casa, rubato auto ecc ecc  e per me rimane il punto primo all'ordine del giorno di qualsiasi candidatura.

Citazione
Ormai le province laziali, in primis quella di Viterbo e Rieti

Non parlo per Rieti che non conosco, ma non mi risulta proprio che Viterbo sia un quartiere dormitorio. Anzi vive dei problemi opposti, ossia di un totale isolamento dalle reti viarie e ferroviarie che rappresenta una grande barriera di entrata per qualsiasi impresa voglia aprire qui.
Ma allora delle due l'una, o mettiamo reti di collegamento veloci con Roma, aumentando la produttività ma pagando il dazio del dormitorio oppure ci teniamo isolati (il polo ferroviario di Orte ne è un caso esemplare) mantenendo i piccoli centri vivi ma senza lavoro.

Mi piacerebbe molto vedere finalmente una forza politica/persona che opera nell'interesse della collettività che rappresenta e non dei sistemi di potere che gli stanno alle spalle.

Mi piacerebbe molto vedere i militari che passeggiano di notte in zone buie, sul lungolago tra Marta e Montefiascone, al cimitero a Valentano, e nei tanti tanti altri posti che oramai sono solo teatri di scippi e furti.

Il problema fondamentale è che nessuno dei candidati è legato ad un programma. Non esiste legge che leghi un candidato al rispetto dei punti che esprime. Lo stesso programma non è citato in nessuna norma, è per lo più un'invezione di marketing. Quindi giudicare sul programma ha pochissimo senso. Bisognerebbe scegliere tra le persone che si reputano migliori e sperare che almeno quelle cerchino di fare qualcosa per tutti e non per i loro gruppi di riferimento.

Vedremo.


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« Risposta #18 il: Marzo 26, 2010, 18:03:16 »



Il Turismo è una delle competenze primare della amministrazione provinciale. Non a caso APT è diretta emanazione della provincia. In questi anni l'agenzia ha fatto poco e nulla per il territorio fino alla decisione di chiuderla, per non parlare del marketing del territorio, altra competenza provinciale che sembra una bestemmia ma dovrebbe essere una azione di primaria importanza.



Competenza mi pare parola grossa   cmq meglio di niente...

 L.R. 9/06: Testo Unico delle norme regionali in materia di turismo
Attività di promozione dell'accoglienza turistica;  Coordinamento della promozione turistica proposta da soggetti pubblici e privati per tutto il territorio provinciale; Informazione turistica;

Accertamento dell’idoneità all’esercizio delle professioni turistiche, iscrizione degli abilitati, tenuta ed aggiornamento degli elenchi degli idonei alle professioni turistiche; determinazione delle tariffe per le prestazioni professionali;

Accertamento dell’idoneità all’esercizio della professione di Direttore tecnico di Agenzia di Viaggio e turismo;

Classificazione delle strutture alberghiere e dei campeggi ; Vigilanza e applicazioni sanzioni amministrative;
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Gio
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« Risposta #19 il: Marzo 27, 2010, 06:22:08 »

Sono sicuro che l'esperienza tra i canguri per te sarà positiva in tutto. Temo però che il giorno che deciderai di tornare in Italia riabituarti al nostro modus vivendi potrebbe non essere agevole... 

L'Italia ci manca molto per tantissime cose. Ma e' indubbio che per tante altre ci siamo proprio abituati troppo bene: niente traffico, niente fila in qualsiasi ufficio pubblico e soprattutto la gente non strumentalizza la religione per fini politici ecc.

Sara' dura quando torneremo Smile

Ciao
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« Risposta #20 il: Marzo 28, 2010, 01:57:22 »

  Grazie a tutti gli amici che in questi giorni si sono divertiti a esprimere il loro parere su alcuni aspetti che ho inserito ed evidenziato nel mio programma. Alcune affermazioni mi hanno veramente meravigliato. Si è parlato di discriminazione sociale e strumentalizzazione della religione per fini politici. Credo che tutto ciò è veramente assurdo.
No credo che voler salvaguardare il simbolo della nostra fede, della nostra storia e della nostra cultura sia un reato. Dimenticarsi della propria storia, delle proprie radici, della propria identità in nome della tolleranza e dell’integrazione lo ritengo inaccettabile. No ritengo corretto far credere alla gente che il Crocifisso sia elemento di disagio e strumento per ledere la libertà religiosa dei singoli. Juan Manuel De Prada scrive: “La visione di un crocifisso chi può offendere? Non quanti non sono stati educati nel cristianesimo, poiché, per questi, un crocifisso sarà come il monolite che adoravano gli uomini delle caverne, una figura priva di significato religioso in cui, forse, scopriranno un significato storico. Non può esserlo per quanti, educati nel cristianesimo, non professano però la fede cattolica; e oserei dire che, per questi ultimi – i cristiani ‐, il crocifisso può riassumere le più nobili vocazioni dell’uomo: vocazione di dedizione e di carità, da un lato, vocazione di mistero e infinitezza, dall’altro. Nulla di offensivo, dunque. Il Crocifisso, in definitiva, può offendere solo quanti vogliono che lo Stato diventi un nuovo dio, con potere assoluto sulle anime”. Con questo non voglio allontanarmi dal contenuto del mio programma ma credo che non possa essere un reato il fatto di cercare di raggiungere degli obj difendendo le proprie radici e tradizioni.  un saluto
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« Risposta #21 il: Marzo 29, 2010, 10:26:48 »

Grazie a tutti gli amici che in questi giorni si sono divertiti a esprimere il loro parere su alcuni aspetti che ho inserito ed evidenziato nel mio programma. Alcune affermazioni mi hanno veramente meravigliato. Si è parlato di discriminazione sociale e strumentalizzazione della religione per fini politici. Credo che tutto ciò è veramente assurdo.
No credo che voler salvaguardare il simbolo della nostra fede, della nostra storia e della nostra cultura sia un reato. Dimenticarsi della propria storia, delle proprie radici, della propria identità in nome della tolleranza e dell’integrazione lo ritengo inaccettabile. No ritengo corretto far credere alla gente che il Crocifisso sia elemento di disagio e strumento per ledere la libertà religiosa dei singoli. Juan Manuel De Prada scrive: “La visione di un crocifisso chi può offendere? Non quanti non sono stati educati nel cristianesimo, poiché, per questi, un crocifisso sarà come il monolite che adoravano gli uomini delle caverne, una figura priva di significato religioso in cui, forse, scopriranno un significato storico. Non può esserlo per quanti, educati nel cristianesimo, non professano però la fede cattolica; e oserei dire che, per questi ultimi – i cristiani ‐, il crocifisso può riassumere le più nobili vocazioni dell’uomo: vocazione di dedizione e di carità, da un lato, vocazione di mistero e infinitezza, dall’altro. Nulla di offensivo, dunque. Il Crocifisso, in definitiva, può offendere solo quanti vogliono che lo Stato diventi un nuovo dio, con potere assoluto sulle anime”. Con questo non voglio allontanarmi dal contenuto del mio programma ma credo che non possa essere un reato il fatto di cercare di raggiungere degli obj difendendo le proprie radici e tradizioni.  un saluto

Credimi, mi danno molto più fastidio le strade sfasciate che l'eventuale assenza del crocifisso appeso ad un muro. Parliamo di cose che interessano VERAMENTE i cittadini, per favore.
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« Risposta #22 il: Marzo 29, 2010, 11:50:48 »

Grazie a tutti gli amici che in questi giorni si sono divertiti a esprimere il loro parere su alcuni aspetti che ho inserito ed evidenziato nel mio programma. Alcune affermazioni mi hanno veramente meravigliato. Si è parlato di discriminazione sociale e strumentalizzazione della religione per fini politici. Credo che tutto ciò è veramente assurdo.
No credo che voler salvaguardare il simbolo della nostra fede, della nostra storia e della nostra cultura sia un reato. Dimenticarsi della propria storia, delle proprie radici, della propria identità in nome della tolleranza e dell’integrazione lo ritengo inaccettabile. No ritengo corretto far credere alla gente che il Crocifisso sia elemento di disagio e strumento per ledere la libertà religiosa dei singoli. Juan Manuel De Prada scrive: “La visione di un crocifisso chi può offendere? Non quanti non sono stati educati nel cristianesimo, poiché, per questi, un crocifisso sarà come il monolite che adoravano gli uomini delle caverne, una figura priva di significato religioso in cui, forse, scopriranno un significato storico. Non può esserlo per quanti, educati nel cristianesimo, non professano però la fede cattolica; e oserei dire che, per questi ultimi – i cristiani ‐, il crocifisso può riassumere le più nobili vocazioni dell’uomo: vocazione di dedizione e di carità, da un lato, vocazione di mistero e infinitezza, dall’altro. Nulla di offensivo, dunque. Il Crocifisso, in definitiva, può offendere solo quanti vogliono che lo Stato diventi un nuovo dio, con potere assoluto sulle anime”. Con questo non voglio allontanarmi dal contenuto del mio programma ma credo che non possa essere un reato il fatto di cercare di raggiungere degli obj difendendo le proprie radici e tradizioni.  un saluto

Come cattolico potrei condividire il tuo discorso. Ma il punto e' che lo stato e' LAICO per definizione e un simbolo come il crocefisso o la mezzaluna o altri simboli religiosi non devono comparire come elemento distintivo del nostro stato che ripeto essere LAICO. Non si tratta di essere offesi dal crocefisso, ma di essere super partes.
Oltre a questo ancora non vedo il nesso della difesa della cultura cristiana con le funzioni di un presidente della provincia.
Vogliamo risolvere i problemi con il crocefisso in mano? Si e' giunti ad un tale livello di disperazione in Italia che oramai ci si rivolge direttamente al creatore?

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« Risposta #23 il: Marzo 29, 2010, 15:04:38 »

Grazie a tutti gli amici che in questi giorni si sono divertiti a esprimere il loro parere su alcuni aspetti che ho inserito ed evidenziato nel mio programma. Alcune affermazioni mi hanno veramente meravigliato. Si è parlato di discriminazione sociale e strumentalizzazione della religione per fini politici. Credo che tutto ciò è veramente assurdo.
No credo che voler salvaguardare il simbolo della nostra fede, della nostra storia e della nostra cultura sia un reato. Dimenticarsi della propria storia, delle proprie radici, della propria identità in nome della tolleranza e dell’integrazione lo ritengo inaccettabile. No ritengo corretto far credere alla gente che il Crocifisso sia elemento di disagio e strumento per ledere la libertà religiosa dei singoli. Juan Manuel De Prada scrive: “La visione di un crocifisso chi può offendere? Non quanti non sono stati educati nel cristianesimo, poiché, per questi, un crocifisso sarà come il monolite che adoravano gli uomini delle caverne, una figura priva di significato religioso in cui, forse, scopriranno un significato storico. Non può esserlo per quanti, educati nel cristianesimo, non professano però la fede cattolica; e oserei dire che, per questi ultimi – i cristiani ‐, il crocifisso può riassumere le più nobili vocazioni dell’uomo: vocazione di dedizione e di carità, da un lato, vocazione di mistero e infinitezza, dall’altro. Nulla di offensivo, dunque. Il Crocifisso, in definitiva, può offendere solo quanti vogliono che lo Stato diventi un nuovo dio, con potere assoluto sulle anime”. Con questo non voglio allontanarmi dal contenuto del mio programma ma credo che non possa essere un reato il fatto di cercare di raggiungere degli obj difendendo le proprie radici e tradizioni.  un saluto

Credimi, mi danno molto più fastidio le strade sfasciate che l'eventuale assenza del crocifisso appeso ad un muro. Parliamo di cose che interessano VERAMENTE i cittadini, per favore.

Anche a me danno fastidio le strade sfasciate... però l'altro giorno andando a Viterbo ho notato che hanno cominciato a fare qualcosa...
Quasi un Km di segnaletica orizzontale nuova di zecca!
Dopo 4 anni di governo,alla provincia si sono accorti anche della nostra zona!
E pensare che una volta si aspettavano le elezioni per vedere qualche Km di asfalto nuovo!!!
Con le buche che ci sono aspetta un pò altri 4 anni!


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« Risposta #24 il: Marzo 29, 2010, 21:49:43 »

  E' incredibile come l'affermazione di voler salvaguardare il simbolo della nostra fede abbia portato a delle conclusioni veramente diaboliche come queste:"Vogliamo risolvere i problemi con il crocefisso in mano? Si e' giunti ad un tale livello di disperazione in Italia che oramai ci si rivolge direttamente al creatore? .....danno molto più fastidio le strade sfasciate che l'eventuale assenza del crocifisso appeso ad un muro......." Non credevo che una semplice lettera potesse portare a tali risultati. Ma la cosa più sorprendente è che tali affermazioni vengono da persone che credevo di conoscere. Un saluto  
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« Risposta #25 il: Marzo 30, 2010, 09:47:12 »

E' incredibile come l'affermazione di voler salvaguardare il simbolo della nostra fede abbia portato a delle conclusioni veramente diaboliche come queste:"Vogliamo risolvere i problemi con il crocefisso in mano? Si e' giunti ad un tale livello di disperazione in Italia che oramai ci si rivolge direttamente al creatore? .....danno molto più fastidio le strade sfasciate che l'eventuale assenza del crocifisso appeso ad un muro......." Non credevo che una semplice lettera potesse portare a tali risultati. Ma la cosa più sorprendente è che tali affermazioni vengono da persone che credevo di conoscere. Un saluto  

Non capisco cosa ci trovi di sorprendente in legittime richieste di chiarimenti sul programma relativamente alle vere competenze dell'amministrazione provinciale, tra le quali non c'è la laicità o la religiosità dello stato.
Detto questo, aggiungo anche che le persone cambiano ed è normale trovarle diverse da quelle che si credeva di conoscere, se non le si frequenta più per anni salvo poi rifarsi vivo quando serve.
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« Risposta #26 il: Marzo 31, 2010, 09:31:09 »

 :smt009Non credo che tali affermazioni possano essere considerati dei chiarimenti sul mio programma.
Per quanto riguarda l'affermazione di comparire per l'occasione, credo che tu non possa conoscere i miei rapporti con le persone di valentano e dare questo giudizio. Le persone che ho incontrato dopo molto tempo sono state tutte felici di rivedermi e tra questi anche moltissimi amici che non sono assolutamente cambiati.
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« Risposta #27 il: Marzo 31, 2010, 10:09:18 »

E' incredibile come l'affermazione di voler salvaguardare il simbolo della nostra fede abbia portato a delle conclusioni veramente diaboliche come queste:"Vogliamo risolvere i problemi con il crocefisso in mano? Si e' giunti ad un tale livello di disperazione in Italia che oramai ci si rivolge direttamente al creatore? .....danno molto più fastidio le strade sfasciate che l'eventuale assenza del crocifisso appeso ad un muro......." Non credevo che una semplice lettera potesse portare a tali risultati. Ma la cosa più sorprendente è che tali affermazioni vengono da persone che credevo di conoscere. Un saluto  

Mi permettto di consigliarti di vedere e ascoltare questa intervista a Don Farinella che condivido in pieno e che spiega meglio quanto ti ho detto

http://www.youtube.com/watch?v=Z3dunTiiawg&fmt=8

A questo aggiungo che sono piu' di 3 anni che vivo all'estero in paeasi dal punto democratico molto piu' avanzati dell'Italia se non alro perche la loro democrazia e' piu' anziana (USA, UK e Australia). e mi sento di dire che le cose funzionano benissimo anzi meglio dell'Italia anche senza crocefisso in luoghi pubblici o una ingerenza del vaticano nelle questioni politiche. Io poi mi sento piu' cattolico qui che in Italia. Almeno posso professare la mia fede per scelta e non per pseudo-imposizione. Forse su una cosa hai tristemente ragione, la fede e' diventata oramai una "tradizione" in italia, come il biscotto di ferragosto a valentano Smile.

Mi sorprende invece che da futuro governante di una provincia e futuro esponente politico italiano ti dia fastidio un minimo di legittima critica che ti viene rivolta. Non siamo mica noi a candidarci, sei tu che devi dare conto di quello che vorrai fare e del perche' scrivi certe cose su lettere che pubblicizzi in spazi pubbli, aperti e senza censura (sempre nel limite della decenza e della garbatezza ovviamente), che non sono ancora stati oscurati come la TV.
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« Risposta #28 il: Marzo 31, 2010, 10:51:42 »

:smt009Non credo che tali affermazioni possano essere considerati dei chiarimenti sul mio programma.

E infatti non lo sono, come non hai dato nessun altro chiarimento. Ma pazienza, ormai le urne sono chiuse e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Per quanto riguarda l'affermazione di comparire per l'occasione, credo che tu non possa conoscere i miei rapporti con le persone di valentano e dare questo giudizio. Le persone che ho incontrato dopo molto tempo sono state tutte felici di rivedermi e tra questi anche moltissimi amici che non sono assolutamente cambiati.

Lorenzo, parliamoci chiaro: è vero che a Valentano ci sono stato in pianta semistabile negli ultimi 14 anni, ma tutti i fine settimana li ho passati al paese (almeno fino ad agosto scorso, poi mi sono sposato e i weekend li passo a Montefiascone, non mancando comunque mai di passare a Valentano), bene o male frequentando la piazza o i locali pubblici, e soprattutto le persone; prima di queste elezioni, quanto tempo è che ti si doveva vedere in paese?
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Ing. Ranucci Lorenzo


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« Risposta #29 il: Marzo 31, 2010, 12:45:38 »

Il fatto di non esserci incontrati non significa non essere stato a valentano negli ultimi anni. Credo che oltre a te non interessa a nessuno il fatto di essere o no stato a valentano negli ultimi anni. In questi giorni l'unico argomento che è stato preso di mira è la difesa della tradizione cristiana e niente più. Non penso sia necessario dare chiarimenti su questo argomento soprattutto a persone che rivolgono delle affermazioni del tutto fuori misura. Il risultato? Credo che sia ottimo non solo a livello provinciale ma indirettamene anche a livello locale. Non sono riuscito ad raggiungere l'obj ma non fa nulla. La cosa certa è che i diversi progetti a cui sto collaborando, sia con il comune  che con la provinciae e che interessano sia l'agricoltura e il turismo, andranno avanti lo stesso, indipendentemente dalle persone che ancora oggi chiedono chiarimenti sulla salvaguardia della tradizione cristiana. Se vogliamo osservare attentamente i risultati, più che polemizzare sul mio risultato è forse necessario vedere attentamente gli obj raggiunti da alcuni concorrenti ormai conosciuti da tempo e chiederci come è possibile tutto ciò.
Non credo che per loro conti tanto il programma presentato. La cosa è certa, anche se non eletto, continuerò nel mio lavoro e nel cercare di promuovere iniziative locali che raguardano i punti indicati nel mio programma. Di carne al fuoco ne ho tanta.
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