E' un vero peccato che proprio Ciocchetto, che ho letto essere dotato di una non comune sensibilità verso i temi ambientali e di una visione di insieme che permette di distaccare il particolare dall'interesse generale non veda la palese incompatibilità delle scelte operate, ma anche di quelle in fieri, con uno sviluppo sostenibile della zona.
Chiaramente non parlo solo dell'area ex-cava, sebbene in questa la sproporzione tra interessi alla creazione di strutture siano esse temporanee o permanenti e benefici per la popolazione residente sia immediatamente visibile. C'è un trend che da decenni o forse da secoli vuole che le zone facilmente svendibili siano il più possibilmente in silenzio asservite a usi che negano la disponibilità di risorse pubbliche che dovrebbero essere invece destinate a beneficio di tutti: nessuno dice che una caserma di nuova costruzione ha un'area "di rispetto" di molte centinaia di metri, nessuno dice che un parco al contrario di un manufatto in cemento non va certo a vantaggio di una ristrettissima oligarchia e tantomeno a danno delle generazioni future. Esempi vicino a noi ce ne sono tantissimi, dall'impossibile areoporto per i voli low cost a Viterbo, alla ripetuta realizzazione e pianificazione di centrali di ogni tipo sulla costa con relativi elettrodotti. Il tutto contrapposto al progressivo abbandono di ogni investimento su soluzioni per il trasporto su rotaia in favore di strade di scorrimento, mentre la rete viaria interna è privata di ogni pur minima miglioria, anche quella relativa alla manutenzione e alla sicurezza.
Non passa purtroppo nella mente delle amministrazioni locali né dell'opposizione, né delle associazioni che vorrebbero o che comunque avrebbere tutto l'interesse a tutelare il territorio, di premere perché vi sia una adeguata informazione, che tutti raggiunga, affinché tutti possano consapevolmente esprimere la propria opinione: su ciò che tutti riguarda tutti hanno diritto a contribuire alle scelte. Viceversa è il silenzio che sempre sostiene il perpetuarsi di quel modello di servitù che ha già ampiamente devastato l'Alto Lazio con servitù militari, energetiche, speculative, impedendo nel contempo un'adeguata valorizzazione dei beni culturali e ambientali e proseguendo nell'opera di devastazione delle fondamentali vocazioni produttive del territorio, nessuna agricoltura di qualità c'è dove si fanno discariche o centrali elettriche e nessun turismo di qualità può esistere in zone dove il territorio viene depredato costantemente, spesso con penetrazione dei poteri criminali e con il regime della corruzione, vedi i recenti fatti oggetto di indagine nel Capoluogo e in comuni della Provincia.
Ho letto che un Valentanese, non di passaggio evidentemente, confronta le tariffe della R.S.U., possibile che nessuno si chiede perché in molte realtà è diffusa e valorizzata la raccolta differenziata? Non che sia la risposta a tutti i problemi, certo, ma un po' aiuterebbe anche dal punto di vista economico, oltre ad essere un gran bene per l'ambiente.
Ho capito, faccio troppe domande, per cui chiedo scusa per il tempo che vi ho fatto perdere e vi saluto!
Vdp