Sono un amante della pittura, ma sono ignorante della materia, avendo studiato poco e male storia dell'arte. MI affascina come persone di secoli passati (in alcuni casi anche millenni, a vedere alcuni dipinti di origine greca e romana sui vasi di quelle epoche) siano arrivati, già tanti anni fa, ad avere una tecnica molto simile a quella che ancora oggi mi pratica.
Come dicevo, però, sono ignorante in materia, per cui trovare libri non strettamente di storia dell'arte che però parlano di pittura mi esalta. Ne ho trovati ben due che parlano del mio pittore preferito: Michelangelo Merisi da Caravaggio (noto anche solo col nome del suo paese di origine).
In "Sogni di sogni" di Antonio Tabucchi, uno dei "sogni" in forma di racconto immagina come Caravaggio abbia ricevuto l'ispirazione per una delle sue opere più celebri, "La vocazione di San Matteo" (conservata nella cappella Contarelli della chiesa di San Luigi dei Francesi), questa:
Il racconto, brevissimo, eccolo:
"La notte del primo gennaio 1599, mentre si trovava nel letto di una
prostituta, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, pittore e uomo
iracondo, sognò che Dio lo visitava. Dio lo visitava attraverso il Cristo, e
puntava il dito su di lui. Michelangelo era in una taverna, e stava giocando
di denaro. I suoi compagni erano dei furfanti, e qualcuno era ubriaco. E
lui, lui non era Michelangelo Merisi, il pittore celebre, ma un avventore
qualsiasi, un malandrino. Quando Dio lo visitò stava bestemmiando il nome di
Cristo, e rideva. Tu, disse senza dire il dito del Cristo. Io?, chiese con
stupore Michelangelo Merisi, io non sono un santo per vocazione, sono solo
un peccatore, non posso essere scelto.
Ma il volto del Cristo era inflessibile, senza scampo. E la sua mano tesa
non lasciava spazio a nessun dubbio.
Michelangelo Merisi abbassò la testa e guardò il denaro sul tavolo. Ho
stuprato, disse, ho ucciso, sono un uomo con le mani lorde di sangue.
Il garzone dell'osteria arrivò portando fagioli e vino. Michelangelo Merisi
si mise a mangiare e a bere. Tutti erano immobili, vicino a lui, solo lui
muoveva le mani e la bocca come un fantasma. Anche il Cristo era immobile e
tendeva la sua mano immobile col dito puntato. Michelangelo Merisi si alzò e
lo seguì. Sbucarono in un vicolo sudicio, e Michelangelo Merisi si mise a
orinare in un canto tutto il vino che aveva bevuto quella sera.
Dio, perché mi cerchi?, chiese Michelangelo Merisi al Cristo. Il figlio
dell'uomo lo guardò senza rispondere. Passeggiarono lungo il vicolo e
sbucarono su una piazza. La piazza era deserta.
Sono triste, disse Michelangelo Merisi. Il Cristo lo guardò e non rispose.
Si sedette su una panchina di pietra e si tolse i sandali. Si massaggiò i
piedi e disse: sono stanco, sono venuto a piedi dalla Palestina per
cercarti.
Michelangelo Merisi stava vomitando appoggiato al muro di un cantone. Ma io
sono un peccatore, gridò, non devi cercarmi.
Il Cristo si avvicinò e gli tocco un braccio. Io ti ho fatto pittore, disse,
e da te voglio un dipinto, dopo puoi seguire la strada del tuo destino.
Michelangelo Merisi si pulì la bocca e chiese: quale dipinto?
La visita che ti ho fatto stasera nella taverna, solo che tu sarai Matteo.
D'accordo, disse Michelangelo Merisi, lo farò. E si girò nel letto. E in
quel momento la prostituta lo abbracciò russando."
Ma il libro di Tabucchi è solo una piccola noticina: "Il colore del sole" di Andrea Camilleri narra del passaggio di Caravaggio in Sicilia, in fuga da una condanna a morte inflittagli dal papa per un omicidio (eh, 'sti artisti...) e da un'altra condanna per blasfemia da parte dei cavalieri del tempo di Malta. E oltre narrare le torbide vicende dell'artista maledetto, Camilleri racconta anche la genesi delle ultime grandi opere di Caravaggio:
La decollazione di San Giovanni Battista (conservato a Malta)
La resurrezione di Lazzaro (conservata a Messina)
La sepoltura di Santa Lucia (conservata a Siracusa, di cui Santa Lucia è patrona)