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Autore Topic: Hanno ucciso WINMX!!!!!  (Letto 2623 volte)
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« il: Settembre 24, 2005, 20:08:55 »

ALLORA TUTTI SU EMULE:::::
MILANO (Reuters) - Winmx, software che consente di condividere file -- tra cui musica e film -- non è più raggiungibile su Internet. Il popolare indirizzo www.winmx.com è infatti bloccato da oggi, come hanno rilevato già alcuni blog di appassionati di tecnologia.

All'indirizzo www.winmxitalia.it, molto popolare tra gli utenti italiani, una nota ipotizza che il blocco sia stato determinato da una diffida che sarebbe stata inviata dall'associazione dell'industria discografica americana.

La Riaa (Recording industry association of America) è protagonista di una battaglia giudiziaria contro lo scambio di contenuti d'autore sui siti P2P, che ha registrato lo scorso 5 settembre una sentenza di un tribunale australiano secondo il quale gli utenti di Kazaa, altro popolare sito di condivisione file, violano i diritti d'autore. Il giudice aveva anche ordinato ai titolari del software di prevenire attività di pirateria online.

Al momento non è stato possibile contattare FrontCode Technologies, titolare di Winmx, per verificare se il blocco è conseguenza della diffida. Ipotesi che anche alcuni esperti italiani ritengono fondata.

"Dopo la decisione su Grokster (altro sito di condivisione file) della Corte Suprema Usa (lo scorso giugno), anche un tribunale australiano ha stabilito che le imprese che propongono un modello di business basato sulla riproduzione illegale di musica sono responsabili per danni per l'attività svolta dai loro utenti", rileva Enzo Mazza, direttore della Fimi (Fedrazione dell'industria musicale italiana), che aveva a sua volta espresso soddisfazione per la sentenza su Kazaa.

Mazza afferma che l'industria musicale americana, già dopo la prima sentenza su Grokster, aveva inviato diffide a diverse reti P2P, individuando responsabilità delle società titolari dei servizi, potenzialmente oggetto di richieste di risarcimenti.

Nella sentenza dello scorso 5 settembre su Kazaa, il giudice australiano aveva stabilito in particolare che Sharman Networks, proprietario e sviluppatore di Kazaa, non aveva di per sè infranto le norme sul copyright ma aveva incoraggiato milioni di utenti di Kazaa nel mondo a farlo.

REUTERS ITALIA
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