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Autore Topic: Valentano è nella zona rossa  (Letto 85667 volte)
Gio
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« Risposta #45 il: Giugno 17, 2011, 11:29:14 »


A parte chi non ha potuto per altri motivi, a mio parere chi non è andato a votare coscientemente ha detto anche qualcosa in più di un semplice "no".....

per questo se dipendesse da me io imporrei il voto obbligatorio.

ciao
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« Risposta #46 il: Giugno 17, 2011, 11:33:44 »



i pareri personali lasciano il tempo che trovano. Nei referendum il cittadino ha 3 opzioni: votare sì, votare no, non votare. La terza opzione ha il suo peso solo sul quorum, ma, una volta raggiunto, il loro comportamento diventa del tutto irrilevante giuridicamente e l'attenzione si sposta solo sui sì e sui no.

Tutte e tre le alternative DEVONO esser rispettate e poste sullo stesso piano. Non è possibile nè giusto discriminare la scelta dell'una piuttosto che dell'altra con commenti tipo quelli che ho letto nei post precedenti.

Certo, ma a me "personalmente", non piace che la gente non va a votare.
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« Risposta #47 il: Giugno 17, 2011, 11:41:04 »

nessuna discriminazione, ma solo guardare le cose come stanno. Una volta che il quorum c'è, chi non ha votato non ha più alcun peso né da una parte né dall'altra

Se è per questo, una volta detrminato il risultato delle votazioni, anche quelli che hanno espresso una preferenza di minoranza non hanno più alcun peso giuridico....ma questo è un altro discorso che può esser fatto a scrutinio avvenuto e non a priori....

Ti pongo questa domanda: se avessi saputo che sarebbero andati tutti a votare, tu ci saresti andato? Oppure sapendo che il quorum si sarebbe raggiunto, saresti andato a votare e sostenuto il NO con senso civico difendendo la tua tesi? E guarda che non e' una domanda banale. C'e' sempre la possibilita' di votare NO. Immagina per puro caso assurdo che volessero eliminare la legge per il ritorno alla monarchia, in quel caso e' importante secondo me andare a votare per il NO e raggiungere il quorum.
Non avendo votato non ti senti privato di quel senso civico che ti avrebbe permesso di chiacchiarare con qualcuno per spiegare le tue ragioni e convincere magari qualcuno, invece di soprassedere e dire semplicemente andate al mare.


ciao
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« Risposta #48 il: Giugno 17, 2011, 12:20:08 »



i pareri personali lasciano il tempo che trovano. Nei referendum il cittadino ha 3 opzioni: votare sì, votare no, non votare. La terza opzione ha il suo peso solo sul quorum, ma, una volta raggiunto, il loro comportamento diventa del tutto irrilevante giuridicamente e l'attenzione si sposta solo sui sì e sui no.

Tutte e tre le alternative DEVONO esser rispettate e poste sullo stesso piano. Non è possibile nè giusto discriminare la scelta dell'una piuttosto che dell'altra con commenti tipo quelli che ho letto nei post precedenti.

Certo, ma a me "personalmente", non piace che la gente non va a votare.

Se è per questo a me potrebbe non piacere la gente che ha votato "si". Non pr questo la "accuso" di scarso senso civico o di "non meritare la democrazia"...
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« Risposta #49 il: Giugno 17, 2011, 12:32:09 »

nessuna discriminazione, ma solo guardare le cose come stanno. Una volta che il quorum c'è, chi non ha votato non ha più alcun peso né da una parte né dall'altra

Se è per questo, una volta detrminato il risultato delle votazioni, anche quelli che hanno espresso una preferenza di minoranza non hanno più alcun peso giuridico....ma questo è un altro discorso che può esser fatto a scrutinio avvenuto e non a priori....

Ti pongo questa domanda: se avessi saputo che sarebbero andati tutti a votare, tu ci saresti andato? Oppure sapendo che il quorum si sarebbe raggiunto, saresti andato a votare e sostenuto il NO con senso civico difendendo la tua tesi? E guarda che non e' una domanda banale. C'e' sempre la possibilita' di votare NO. Immagina per puro caso assurdo che volessero eliminare la legge per il ritorno alla monarchia, in quel caso e' importante secondo me andare a votare per il NO e raggiungere il quorum.
Non avendo votato non ti senti privato di quel senso civico che ti avrebbe permesso di chiacchiarare con qualcuno per spiegare le tue ragioni e convincere magari qualcuno, invece di soprassedere e dire semplicemente andate al mare.


ciao
gio

Non so se sarei andato a votare in quel caso. Il mio obiettivo personale (da cittadino con idee personali), di fronte a questo referendum, era che non passassero i quesiti proposti. Le alternative per fa si che ciò avvenisse erano due: non votare o votare no. Ne ho scelta una, ma non per questo mi sento depauperato o mancante del senso civico.
Qualora avessi avuto la certezza che il quorum sarebbe stato raggiunto con o senza il mio voto, probabilmente avrei scelto una strada diversa per cercare di ottenere ciò che a me sembra giusto (visto che una delle due alternative era svanita, avrei optato per l'altra).
Anche perchè, chechè ne diciate, l'astenersi per me è già segno di una risposta esplicita (altrimenti, se avessero inteso aiutare l'abrogazione delle norme previste, coloro che non si sono recati alle urne avrebbero assunto un comportamento diverso).
Se proponessero un referendum sulla monarchia, andrei a votare perchè riterrei giusta la non abrogazione. In pratica farei quello che la scorsa settimana hanno fatto i "si" per cercare di raggiungere il quorum. Ma dubito che i sostenitori di un ritorno monarchico andrebbero a votare per "aiutare" a raggiungere il quorum...! Non per questo, però, li taccerei di scarso senso civico...avrebbero semplicemente manifestato la loro volontà in un modo esplicito e consentito dalla legge.
Io ne ho parlato molto di questo refendum quando mi è capitato...ho esposto le mie ragioni ed ho ascoltato con attenzione quelle degli altri. Ma questo non interferisce affatto sulla decisione di andare a votare o meno. Una volta presa la decisione, come spiegavo sopra, avevo due possibilità ed ho scelto quella che mi sembrava più giusta.
Il semplicistico "andate al mare" (o, nel mio caso, "vado a cavallo"  ) era una battuta per dire che non sarei andato a votare perchè non ero d'accordo...nulla più! 
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« Risposta #50 il: Giugno 17, 2011, 16:11:59 »

Se è per questo, una volta detrminato il risultato delle votazioni, anche quelli che hanno espresso una preferenza di minoranza non hanno più alcun peso giuridico....ma questo è un altro discorso che può esser fatto a scrutinio avvenuto e non a priori....

non so perché continui a mettere sullo stesso piano i referendum popolari con le elezioni.... cmq anche questo che dici non è vero, perché il ruolo della minoranza è garantito dalle regole democratiche e anche chi ha perso ha un peso nell'amministrazione, seppure sempre minore da quando non c'è più il sistema proporzionale.
Il fatto che il referendum dia un "peso" anche all'astensione, dipende dal fatto che nasce da una istanza popolare parziale: 500.000 firme mi pare che bastino per far indire un referendum. Per questo il legislatore ha voluto che fosse raggiunto un quorum: il popolo ha la facoltà di non andare a votare dimostrando che quella richiesta popolare, pur valida per far indire un referendum, perde validità di fronte a un disinteresse maggioritario per le questioni proposte. Nel caso di votazioni c'è un obbligo ben preciso, seppur mai sanzionato con la pena prevista della perdita del diritto di voto. E tanto più la gente si allontana dalla politica (e i motivi li conosciamo), tanto meno la sanzione fa paura (ma c'è ancora... solo per il voto elettorale e non per il referendum). Tant'è vero che al referendum ho votato mentre alle elezioni quasi mai. Votare no al referendum significava voler lasciare le leggi attuali; non andare a votare significava non volere il quorum e lasciar decidere al Parlamento se e come modificare quelle leggi. Come vedi qualche differenza non da poco c'è anche tra il no e l'astensione. Che poi la gente non vada tanto per il sottile... lo sappiamo
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« Risposta #51 il: Giugno 17, 2011, 16:33:27 »

Se è per questo, una volta detrminato il risultato delle votazioni, anche quelli che hanno espresso una preferenza di minoranza non hanno più alcun peso giuridico....ma questo è un altro discorso che può esser fatto a scrutinio avvenuto e non a priori....

non so perché continui a mettere sullo stesso piano i referendum popolari con le elezioni.... cmq anche questo che dici non è vero, perché il ruolo della minoranza è garantito dalle regole democratiche e anche chi ha perso ha un peso nell'amministrazione, seppure sempre minore da quando non c'è più il sistema proporzionale.
Il fatto che il referendum dia un "peso" anche all'astensione, dipende dal fatto che nasce da una istanza popolare parziale: 500.000 firme mi pare che bastino per far indire un referendum. Per questo il legislatore ha voluto che fosse raggiunto un quorum: il popolo ha la facoltà di non andare a votare dimostrando che quella richiesta popolare, pur valida per far indire un referendum, perde validità di fronte a un disinteresse maggioritario per le questioni proposte. Nel caso di votazioni c'è un obbligo ben preciso, seppur mai sanzionato con la pena prevista della perdita del diritto di voto. E tanto più la gente si allontana dalla politica (e i motivi li conosciamo), tanto meno la sanzione fa paura (ma c'è ancora... solo per il voto elettorale e non per il referendum). Tant'è vero che al referendum ho votato mentre alle elezioni quasi mai. Votare no al referendum significava voler lasciare le leggi attuali; non andare a votare significava non volere il quorum e lasciar decidere al Parlamento se e come modificare quelle leggi. Come vedi qualche differenza non da poco c'è anche tra il no e l'astensione. Che poi la gente non vada tanto per il sottile... lo sappiamo

Ma se sono una ventina di post che mi sto "battendo" per sostenere l'esatto contrario????!!!!
Ma leggi ciò che è stato scritto prima di te o entri e cominci a (s)battere le dita sulla tastiera????!!! 
Per tutto il resto, mi trovi pienamente d'accordo...con due piccole eccezioni:
- ritengo impossibile che il popolo debba/possa legiferare, ragion per la quale esistono le elezioni politiche e la nomina di organi (eletti dallo stesso popolo) addetti a tale attività;
- per quanto sopra, non condivido la tua astensione alle politiche o amministrative (ma ognuno, secondo me, è libero di decidere il proprio comportamento).
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« Risposta #52 il: Giugno 17, 2011, 21:04:35 »

Anche perchè, chechè ne diciate, l'astenersi per me è già segno di una risposta esplicita (altrimenti, se avessero inteso aiutare l'abrogazione delle norme previste, coloro che non si sono recati alle urne avrebbero assunto un comportamento diverso).

Premesso che sono perfettamente d'accordo con te sulla validità (e sulla convenienza) dell'astenersi nei referendum abrogativi quando si vuole dire no, permettimi di ricordare anche l'ovvio: non tutti quelli che si sono astenuti avrebbero votato no.

Durante qualsiasi votazione è "fisiologico" una percentuale di astenuti per i più disparati motivi: dalla malattia, all'essere fuori sede per lavoro/studio/altro.
 
Il semplicistico "andate al mare" (o, nel mio caso, "vado a cavallo"  ) era una battuta per dire che non sarei andato a votare perchè non ero d'accordo...nulla più! 

Per quello che riguarda te non avevo dubbi 

 
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A proposito di mancanza di informazioni: [omissis] quello col "nick" strano ha detto che è tipico in comune che i portici rimangano liberi [cit.].
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« Risposta #53 il: Giugno 17, 2011, 22:25:21 »


Ma se sono una ventina di post che mi sto "battendo" per sostenere l'esatto contrario????!!!!
Ma leggi ciò che è stato scritto prima di te o entri e cominci a (s)battere le dita sulla tastiera????!!! 
Per tutto il resto, mi trovi pienamente d'accordo...con due piccole eccezioni:
- ritengo impossibile che il popolo debba/possa legiferare, ragion per la quale esistono le elezioni politiche e la nomina di organi (eletti dallo stesso popolo) addetti a tale attività;
- per quanto sopra, non condivido la tua astensione alle politiche o amministrative (ma ognuno, secondo me, è libero di decidere il proprio comportamento).

Rispondo alla frase che riporto, mica posso leggere tutti gli interventi. Per il resto:
1) il popolo non legifera, se non attraverso il suo organo che si chiama Parlamento (benché, in quanto organo e per come funziona, ora come ora lo chiamerei come ben puoi immaginare). Il popolo del referendum si esprime sull'abrogazione di una norma. Altro non fa.
2) Fai bene a non condividere la mia astensione, che non è un esempio, ma uno stato d'animo suscettibile di cambiare di volta in volta: se cambia vuol dire che c'è motivo di ottimismo... ma per ora niente. A 48 anni penso di poter fare un po' quello che voglio su certe scelte e lo faccio. Poi in linea teorica sono con te: tutti dovremmo fare il nostro dovere, dare l'esempio, partecipare, non sporcare la cosa comune, aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, pagare le tasse e essere gentili coi tassi  ... cose teoriche, appunto
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« Risposta #54 il: Giugno 18, 2011, 03:20:53 »



i pareri personali lasciano il tempo che trovano. Nei referendum il cittadino ha 3 opzioni: votare sì, votare no, non votare. La terza opzione ha il suo peso solo sul quorum, ma, una volta raggiunto, il loro comportamento diventa del tutto irrilevante giuridicamente e l'attenzione si sposta solo sui sì e sui no.

Tutte e tre le alternative DEVONO esser rispettate e poste sullo stesso piano. Non è possibile nè giusto discriminare la scelta dell'una piuttosto che dell'altra con commenti tipo quelli che ho letto nei post precedenti.


Certo, ma a me "personalmente", non piace che la gente non va a votare.

Se è per questo a me potrebbe non piacere la gente che ha votato "si". Non pr questo la "accuso" di scarso senso civico o di "non meritare la democrazia"...


Io non ti ho accusato di non meritare la democrazia. E' una frase di per se controsenso, perche se sei a favore della democrazia accetti tutto e non condanni nessuno. Il mio era un ragionamento totalmente differente. Io ritengo sia giusto votare, sempre. Noto nelle persone che non votano una certa ignoranza dei fatti e un menefreghismo generalizzato. Lo equiparo inoltre ad una sorta di pecoronismo. Capisco la tua posizione, ma ahime' la spieghi qui ma alle urne non ha detto nulla, mi spiace ma e' la realta'.

Ripeto, poi ognuno fa come gli pare a me sta bene tutto, figurati, mica ne sto facendo una battaglia per la morte. Come ripeto se dipendesse da me farei come qui, dove il voto e' obbligatorio per tutti e se non voti senza una valida giustificazione paghi una multa salata.

Ciao
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« Risposta #55 il: Giugno 18, 2011, 03:26:43 »




Non so se sarei andato a votare in quel caso. Il mio obiettivo personale (da cittadino con idee personali), di fronte a questo referendum, era che non passassero i quesiti proposti. Le alternative per fa si che ciò avvenisse erano due: non votare o votare no. Ne ho scelta una, ma non per questo mi sento depauperato o mancante del senso civico.
Qualora avessi avuto la certezza che il quorum sarebbe stato raggiunto con o senza il mio voto, probabilmente avrei scelto una strada diversa per cercare di ottenere ciò che a me sembra giusto (visto che una delle due alternative era svanita, avrei optato per l'altra).
Anche perchè, chechè ne diciate, l'astenersi per me è già segno di una risposta esplicita (altrimenti, se avessero inteso aiutare l'abrogazione delle norme previste, coloro che non si sono recati alle urne avrebbero assunto un comportamento diverso).
Se proponessero un referendum sulla monarchia, andrei a votare perchè riterrei giusta la non abrogazione. In pratica farei quello che la scorsa settimana hanno fatto i "si" per cercare di raggiungere il quorum. Ma dubito che i sostenitori di un ritorno monarchico andrebbero a votare per "aiutare" a raggiungere il quorum...! Non per questo, però, li taccerei di scarso senso civico...avrebbero semplicemente manifestato la loro volontà in un modo esplicito e consentito dalla legge.
Io ne ho parlato molto di questo refendum quando mi è capitato...ho esposto le mie ragioni ed ho ascoltato con attenzione quelle degli altri. Ma questo non interferisce affatto sulla decisione di andare a votare o meno. Una volta presa la decisione, come spiegavo sopra, avevo due possibilità ed ho scelto quella che mi sembrava più giusta.
Il semplicistico "andate al mare" (o, nel mio caso, "vado a cavallo"  ) era una battuta per dire che non sarei andato a votare perchè non ero d'accordo...nulla più! 


La domanda te l'ho fatta per cercare di dimostrarti un piccolo ma importante fatto. Se ci fosse la certezza che tutti votano rendendo per esempio il voto obbligatorio. Allora a quel punto avresti visto anche Berlusconi impegnato nella campagna elettorale a sostenere vivacemente il NO. ma soprattutto a sostenere le scelte del governo. Ma la cosa principale e' che se ne sarebbe parlato anche in TV e non avrebbero fatto "censura" scandalosa tanto che fino a qualche giorno prima delle elezioni mia madre non sapeva neanche perche si votava.
Non ti sembra che sta cosa del quorum limiti l'informazione facendo passare tutto in sordina? Non e' mancato qualcosa secondo te?

Poi come ripeto, se questo va bene a tutti, allora alzo le mani.

ciao
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« Risposta #56 il: Giugno 20, 2011, 15:35:53 »

Anche perchè, chechè ne diciate, l'astenersi per me è già segno di una risposta esplicita (altrimenti, se avessero inteso aiutare l'abrogazione delle norme previste, coloro che non si sono recati alle urne avrebbero assunto un comportamento diverso).

Premesso che sono perfettamente d'accordo con te sulla validità (e sulla convenienza) dell'astenersi nei referendum abrogativi quando si vuole dire no, permettimi di ricordare anche l'ovvio: non tutti quelli che si sono astenuti avrebbero votato no.

Durante qualsiasi votazione è "fisiologico" una percentuale di astenuti per i più disparati motivi: dalla malattia, all'essere fuori sede per lavoro/studio/altro.

 

Infatti, come ho avuto modo di sottolineare più indietro, mi riferisco unicamente a coloro che non sono andati a votare coscientemente e per espressa volontà e non a chi non ha potuto. 
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« Risposta #57 il: Giugno 20, 2011, 15:42:34 »


Ma se sono una ventina di post che mi sto "battendo" per sostenere l'esatto contrario????!!!!
Ma leggi ciò che è stato scritto prima di te o entri e cominci a (s)battere le dita sulla tastiera????!!! 
Per tutto il resto, mi trovi pienamente d'accordo...con due piccole eccezioni:
- ritengo impossibile che il popolo debba/possa legiferare, ragion per la quale esistono le elezioni politiche e la nomina di organi (eletti dallo stesso popolo) addetti a tale attività;
- per quanto sopra, non condivido la tua astensione alle politiche o amministrative (ma ognuno, secondo me, è libero di decidere il proprio comportamento).

Rispondo alla frase che riporto, mica posso leggere tutti gli interventi. Per il resto:
1) il popolo non legifera, se non attraverso il suo organo che si chiama Parlamento (benché, in quanto organo e per come funziona, ora come ora lo chiamerei come ben puoi immaginare). Il popolo del referendum si esprime sull'abrogazione di una norma. Altro non fa.
2) Fai bene a non condividere la mia astensione, che non è un esempio, ma uno stato d'animo suscettibile di cambiare di volta in volta: se cambia vuol dire che c'è motivo di ottimismo... ma per ora niente. A 48 anni penso di poter fare un po' quello che voglio su certe scelte e lo faccio. Poi in linea teorica sono con te: tutti dovremmo fare il nostro dovere, dare l'esempio, partecipare, non sporcare la cosa comune, aiutare le vecchiette ad attraversare la strada, pagare le tasse e essere gentili coi tassi  ... cose teoriche, appunto

Ma io mi chiedo....se non ti va (o non puoi) di leggere i vari interventi che ti precedono, evita almeno di affermare cose non vere. La mia provocazione era riferita esclusivamente alla circostanza che mi avevi affibbiato un concetto quando in realtà era fin troppo tempo che sostenevo l'esatto contrario.

E' vero...il popolo non "legifera" (nel significato letterale del termine). Probabilmente mi sono espresso male. Ciò non toglie che, dargli la possibilità di abrogare una norma (successivamente sottoposta a ratifica del Parlamento) è, nel concreto, cosa molto simile nella sostanza.

Non solo a 48 anni puoi fare ciò che vuoi. Teoricamente anche a 18...28...38...ecc....! Non me ne può fregar di meno. O meglio, come già avuto modo di dire (ma tu non leggi i post che ti precedono  ), non mi permetto mai di criticare le scelte e l'operato degli altri....fino a quando, questi "altri", non lo fanno con me.
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« Risposta #58 il: Giugno 20, 2011, 15:44:46 »



i pareri personali lasciano il tempo che trovano. Nei referendum il cittadino ha 3 opzioni: votare sì, votare no, non votare. La terza opzione ha il suo peso solo sul quorum, ma, una volta raggiunto, il loro comportamento diventa del tutto irrilevante giuridicamente e l'attenzione si sposta solo sui sì e sui no.

Tutte e tre le alternative DEVONO esser rispettate e poste sullo stesso piano. Non è possibile nè giusto discriminare la scelta dell'una piuttosto che dell'altra con commenti tipo quelli che ho letto nei post precedenti.


Certo, ma a me "personalmente", non piace che la gente non va a votare.

Se è per questo a me potrebbe non piacere la gente che ha votato "si". Non pr questo la "accuso" di scarso senso civico o di "non meritare la democrazia"...


Io non ti ho accusato di non meritare la democrazia. E' una frase di per se controsenso, perche se sei a favore della democrazia accetti tutto e non condanni nessuno. Il mio era un ragionamento totalmente differente. Io ritengo sia giusto votare, sempre. Noto nelle persone che non votano una certa ignoranza dei fatti e un menefreghismo generalizzato. Lo equiparo inoltre ad una sorta di pecoronismo. Capisco la tua posizione, ma ahime' la spieghi qui ma alle urne non ha detto nulla, mi spiace ma e' la realta'.

Ripeto, poi ognuno fa come gli pare a me sta bene tutto, figurati, mica ne sto facendo una battaglia per la morte. Come ripeto se dipendesse da me farei come qui, dove il voto e' obbligatorio per tutti e se non voti senza una valida giustificazione paghi una multa salata.

Ciao
Gio

No Gio...non preoccuparti, stiamo parlando. 
La mia frase in merito alla circostanza di "non meritare la democrazia" non era certo riferita a te. Qualcuno prima di te aveva formulato una così arguta "profezia"....
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« Risposta #59 il: Giugno 20, 2011, 15:50:50 »




Non so se sarei andato a votare in quel caso. Il mio obiettivo personale (da cittadino con idee personali), di fronte a questo referendum, era che non passassero i quesiti proposti. Le alternative per fa si che ciò avvenisse erano due: non votare o votare no. Ne ho scelta una, ma non per questo mi sento depauperato o mancante del senso civico.
Qualora avessi avuto la certezza che il quorum sarebbe stato raggiunto con o senza il mio voto, probabilmente avrei scelto una strada diversa per cercare di ottenere ciò che a me sembra giusto (visto che una delle due alternative era svanita, avrei optato per l'altra).
Anche perchè, chechè ne diciate, l'astenersi per me è già segno di una risposta esplicita (altrimenti, se avessero inteso aiutare l'abrogazione delle norme previste, coloro che non si sono recati alle urne avrebbero assunto un comportamento diverso).
Se proponessero un referendum sulla monarchia, andrei a votare perchè riterrei giusta la non abrogazione. In pratica farei quello che la scorsa settimana hanno fatto i "si" per cercare di raggiungere il quorum. Ma dubito che i sostenitori di un ritorno monarchico andrebbero a votare per "aiutare" a raggiungere il quorum...! Non per questo, però, li taccerei di scarso senso civico...avrebbero semplicemente manifestato la loro volontà in un modo esplicito e consentito dalla legge.
Io ne ho parlato molto di questo refendum quando mi è capitato...ho esposto le mie ragioni ed ho ascoltato con attenzione quelle degli altri. Ma questo non interferisce affatto sulla decisione di andare a votare o meno. Una volta presa la decisione, come spiegavo sopra, avevo due possibilità ed ho scelto quella che mi sembrava più giusta.
Il semplicistico "andate al mare" (o, nel mio caso, "vado a cavallo"  ) era una battuta per dire che non sarei andato a votare perchè non ero d'accordo...nulla più! 


La domanda te l'ho fatta per cercare di dimostrarti un piccolo ma importante fatto. Se ci fosse la certezza che tutti votano rendendo per esempio il voto obbligatorio. Allora a quel punto avresti visto anche Berlusconi impegnato nella campagna elettorale a sostenere vivacemente il NO. ma soprattutto a sostenere le scelte del governo. Ma la cosa principale e' che se ne sarebbe parlato anche in TV e non avrebbero fatto "censura" scandalosa tanto che fino a qualche giorno prima delle elezioni mia madre non sapeva neanche perche si votava.
Non ti sembra che sta cosa del quorum limiti l'informazione facendo passare tutto in sordina? Non e' mancato qualcosa secondo te?

Poi come ripeto, se questo va bene a tutti, allora alzo le mani.

ciao
Gio

E' corretta come riflessione. Personalmente, ti dico la verità, non sono molto a favore dello strumento "referendum" in sè per sè. Ma è un'opinione personale, dovuta al mio modo di vedere.
Indubbiamente, c'è stata molta "censura". O meglio, si è parlato moltissimo di questo referendum...ma in un'unica direzione. Le trasmissioni a favore dei "si" si sono succedute senza soluzione di continuità....mentre raramente ho visto qualcuno dell'attuale governo fare propaganda alle tesi opposte. In altri termini, si è verificato un pò il contrario di quello che l'opposizione continua a ripetere da tempo immemore...questo "diavolo" di Berlusconi, con tutti i mezzi di informazionie che ha a disposizione, non è riuscito (non ha voluto?) a dare visibilità alle tesi sostenitrici del "no"....
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