Amici delle due ruote ( e non ) si è conclusa oggi la 91° edezione del Giro d'Italia, vinta dallo spagnolo Alberto Contador, che anche se non era al top della sua condizione ( secondo il mio parere ) è riuscito a vincere la maglia rosa meritatamente.
Volevo sottolineare ancora una volta la " fatica " e lo sforso incredibile che questi atleti sono costretti ad affrontare durante tutte le tappe di questa disciplina sportiva ma in particolare quelle di montagna dove veramente la fatica e lo sforso, oserei dire, "ti logorano l'anima".
A me ha colpito maggiormente la 20° tappa che nonostante fosse la penultima aveva un chilometraggio di ben 224 km con una passeggiata sul Gavia ed una scalata sul trampolino di lancio per il Paradiso che si chiama MORTIROLO.
Non so' se avete notato gli sguardi fissi nel vuoto
e le facce scavate dalla fatica di chi scalava quelle mulattiere che qualsiasi buon mulo avrebbe fatto fatica a salire.
Dalla televisione non ci possiamo rendere conto delle pendenze che questi corridori affrontano, ma vi assicuro che sono veramente impressionanti.
Chi di voi volesse assaporare il brivido di trovarsi a faccia a faccia con l'asfalto e scalare un muro di circa 150 metri per rendersi conto delle pendenze che si incontrano in salite come quelle del Giro, può salire la strada che dal ristorante il Faro (tra la spiaggia di Marta e Montefiascone ) porta al bivio di Montefiascone davanti al caseificio ( ovviamente in bicicletta ).
Beh, quelle pendenze vengono percorse per chilometri durante le tappe di montagna.
Buon divertimento e per chi affronterà questa prova ci faccia sapere come è andata la scalata.
P.S. All'inizio della salita del Mortirolo mi è piaciuta moltissimo una scritta posizionata su un prato da qualcuno che diceva.......
W LA FATICA PULITA